Nutrigrade: così a Singapore puntano a ridurre il consumo di zuccheri

08 Maggio 2023

Dallo scorso dicembre, a Singapore, è obbligatorio apporre sulle bevande un’etichetta simile al Nutriscore europeo per segnalare ai consumatori i livelli di zuccheri e acidi grassi presenti. Si chiama Nutrigrade (Ng) ed è a quattro colori che corrispondono ad altrettante lettere (A, B, C, D) a gravità crescente, dal verde (A) al rosso (D), con l’aggiunta, a destra, della percentuale di zuccheri presente.

L’obbligatorietà, a dire il vero, riguarda solo bevande in fascia C e D. Obiettivo: contribuire alla riduzione dell’apporto di zuccheri nella popolazione, il cui consumo medio è arrivato a 60 g/die, il 20% dei livelli raccomandati, con più del 50% attribuibile proprio alle bevande zuccherate.

Un gruppo di ricercatori della sede locale della Duke University ha voluto testarne l’efficacia sul campo, allestendo una sorta di mini-market virtuale e chiedendo a 140 consumatori di fare acquisti, offrendo loro, suddivisi in due bracci a disegno incrociato, prodotti con o senza Ng.

I risultati, pubblicati sull’International journal of behavioral nutrition and physical activity, hanno confermato come l’etichetta abbia indotto a consumi più virtuosi, con il carrello della spesa alleggerito di 1,5 g di zuccheri per bevanda acquistata rispetto al gruppo di controllo. Se però si va vedere la spesa totale e la si pesa in termini di calorie acquistate, non risultano differenze, nemmeno nella riduzione di acidi grassi.

Secondo gli Autori, dunque, “Le sole etichette non bastano in quanto, evidentemente, l’eccesso calorico è stato compensato da acquisti di altri cibi non sani”, concludono gli Autori. “Si tratta, però, di un importante passo avanti e sarà il tempo a indicarne l’efficacia nella capacità di condizionare gli acquisti”.

 

 

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