Neonati pretermine, bene i probiotici in caso di enterocolite necrotizzante

03 Marzo 2021

Si tratta di una malattia rara che colpisce prevalentemente i neonati pretermine. Parliamo dell’enterocolite necrotizzante (Nec), caratterizzata da necrosi intestinale a livello della mucosa o anche più in profondità. I sintomi variano dall’ intolleranza alimentare, alla letargia, alterazione termina, diarrea o stipsi, per citarne alcuni.  Al momento rimangono forti le evidenze del ruolo protettivo del latte materno, ma negli ultimi anni studi osservazionali e randomizzati ha cominciato a proporre l’impiego di probiotici a scopo profilattico.

Ecco così che un gruppo di clinici e ricercatori dell’Unità di terapia intensiva neonatale dell’Aou di Bologna (Isadora Beghetti, Davide Panizza, Silvia Martini, Luigi Corvaglia, Arianna Aceti) e del dipartimento di Scienze biomediche e neuromotorie dell’ateneo felsineo (Jacopo Lenzi, Davide Gori) ha deciso di condurre una review di quanto oggi presente in letteratura per avere un quadro definito sull’impiego dei probiotici in questo ambito clinico.

Dr. Gori, che cos’è innanzitutto l’enterocolite necrotizzante?

Si tratta della patologia gastrointestinale più grave del neonato. Colpisce circa un neonato su mille nati vivi e la sua frequenza è maggiore nei neonati pretermine di peso alla nascita inferiore ai 1.500 grammi nei quali arriva intorno al 7%, con grande variabilità sia in base alla nazione che al singolo centro e una mortalità compresa tra il 10 e il 30%.  Si tratta di una malattia principalmente legata alla prematurità, le cui cause e meccanismi sono molteplici e non ancora del tutto noti: l’intrinseca immaturità del tratto gastrointestinale, un’anomala colonizzazione intestinale e una risposta infiammatoria inadeguata possono condure al comune esito di necrosi intestinale.

Che tipo di review avete condotto e con quali obiettivi?

I risultati dei 51 trial clinici individuati nella nostra rassegna sistematica sono stati elaborati con una “network metanalisi”, una tecnica complessa e di recente formalizzazione che sintetizza l’evidenza diretta e indiretta proveniente da studi che pongono a confronto diversi trattamenti per la cura di una determinata patologia. Tale tecnica ci ha permesso di creare una vera e propria graduatoria dei probiotici, dal più efficace al meno efficace nel contrastare l’incidenza di Nec nei neonati pretermine. Abbiamo anche valutato se ricevere il latte materno, sia latte della propria madre che latte della banca del latte materno donato, o il latte formulato possa incidere sul posizionamento dei probiotici in questa graduatoria.

Dalla vostra analisi, quali tipologie di probiotici si sono rivelate più efficaci nella prevenzione?

Abbiamo valutato 29 differenti probiotici, singoli ceppi o combinazioni. I probiotici più promettenti nel ridurre il rischio di Nec sono risultati Lactobacillus acidophilus LB, Bifidobacterium lactis Bb-12/B94, Lactobacillus reuteri DSM 17938/ATCC 55730 e le associazioni di probiotici di diverso genere. Nei neonati che hanno ricevuto latte materno esclusivo sono risultati efficaci B. lactis Bb-12/B94, L. reuteri DSM17938 e le associazioni di probiotici di diverso genere; mentre nei neonati che hanno ricevuto latte formulato, esclusivo o in combinazione con il latte materno, sono risultati associati a un rischio ridotto di Nec B. lactis Bb-12/B94 e L. reuteri DSM17938. In particolare, B. lactis Bb-12/B94 è risultato associato significativamente a un a riduzione del rischio con una discrepanza a favore dei neonati che hanno ricevuto latte materno esclusivo.

Che conclusioni e raccomandazione se ne possono trarre?

I risultati ottenuto sono incoraggianti. Tuttavia, i dati a oggi disponibili non consentono di elaborare delle indicazioni conclusive su quali siano i probiotici più efficaci nel ridurre il rischio di Nec. Il latte materno è la scelta nutrizionale ottimale per i neonati pretermine, in quanto associato a una riduzione del rischio di comorbidità severe, inclusa la Nec, e a migliori outcome. Secondo alcune osservazioni sperimentali, l’effetto dei probiotici potrebbe essere mediato dal tipo di latte ricevuto. Purtroppo, le strategie alimentari concomitanti alla somministrazione di probiotici hanno finora avuto poca rilevanza negli studi disponibili. Ci auguriamo che nella pratica e negli studi futuri le caratteristiche alimentari dei neonati siano valutate e descritte in maniera dettagliata in modo da poter chiarire la relazione tra prevenzione della Nec e tipo di alimentazione nei neonati pretermine che ricevono probiotici.

Nicola Miglino

 

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