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Latte di soia, i benefici sul rischio cardiometabolico

06 Ottobre 2021

Il latte di soia, la bevanda che deriva da semi di soia interi, è uno degli alimenti funzionali più studiati sia per l’alto valore nutritivo, che lo rende di fatto l’unico sostituto del latte vaccino per vegani, vegetariani e coloro che soffrono di allergia al latte o intolleranza al lattosio, sia perché è una fonte di proteine ​​ed energia a basso costo e di alta qualità per i soggetti malnutriti. La bevanda, inoltre, contiene alcuni componenti benefici come isoflavoni e polifenoli che possono esercitare effetti favorevoli sulla salute cardiovascolare, risultati già messi in luce da numerosi studi clinici e metanalisi.

Gli effetti benefici del latte di soia sembrano esercitarsi su pressione sanguigna e diversi lipidi sierici, marker di infiammazione e indici antropometrici

In particolare, il consumo di latte di soia contribuisce a ridurre la pressione sanguigna sistolica e diastolica, oltre che la circonferenza addominale. Dati interessanti se si pensa che una diminuzione di 2 mmHg di sistolica e diastolica può ridurre la mortalità correlata a cardiopatia ischemica e ictus rispettivamente del 7 e del 10%.

Qualche punto interrogativo rimane sull’arco temporale nel quale dovrebbe essere assunto il latte perché il maggiore effetto antipertensivo si ha quando non si superano le quattro settimane di intervento e ciò sembra essere dovuto agli effetti della soia sulla composizione del microbiota. Il consumo di soia nel lungo periodo provoca, infatti, uno squilibrio del microbiota intestinale riducendo l'abbondanza relativa di batteri benefici e aumentando la produzione di trimetilammina-N-ossido, che sembra essere coinvolta nella regolazione della pressione sanguigna. È stato inoltre dimostrato che i componenti della soia, come la genisteina, principali responsabili degli effetti antipertensivi, hanno un'emivita molto breve, portando alla perdita nel lungo periodo i suoi effetti benefici. In ultimo, il latte di soia a lungo andare riduce l'assorbimento di micronutrienti utili per abbassare la pressione sanguigna, come il magnesio.

Il consumo di latte di soia ha dimostrato in alcuni studi di abbassare sia il colesterolo totale sia la frazione Ldl, nonché di ridurre la proteina C-reattiva e il Tnf-α. Di contro, in altri lavori si osserva come non eserciti alcun effetto su fibrinogeno, insulina a digiuno, trigliceridi, e markers infiammatori diversi da proteina C-reattiva e Tnf-α. Non influenza il suo consumo neppure il peso corporeo di chi lo consuma, dimostrando un ruolo interessante nel concorrere alla salute cardiovascolare, ma solo quando integrato in una dieta corretta.

Pubblicazioni molto recenti hanno riportato che anche altri prodotti a base di soia, come noci di soia o tofu, mostrano effetti positivi sui fattori di rischio cardiovascolare. Contemporaneamente, lavori condotti su fitoestrogeni puri o su proteine ​​di soia isolate da sole hanno evidenziato come questi singoli componenti non siano efficaci sugli stessi parametri di rischio quanto il mix unico di proteine, acidi grassi e fitoestrogeni combinati nei derivati alimentari della soia.

Nel tentativo di comprendere meglio, diversi ricercatori hanno confrontato la farmacocinetica degli isoflavoni del latte di soia (matrice liquida) con quelli delle proteine ​​vegetali testurizzate (matrice solida), scoprendo che, nonostante dosi equivalenti per chilogrammo di peso corporeo, il latte di soia produceva concentrazioni plasmatiche massime di isoflavoni.

Questi dati dimostrano, quindi, che la matrice del cibo può influenzare i suoi effetti sulla salute dal momento che il latte di soia e la soia intera sono piuttosto equivalenti, poiché entrambi contengono praticamente gli stessi acidi grassi essenziali, isoflavoni, inositoli e fitosteroli.

Silvia Ambrogio

Bibliografia

  • Impact of soy milk consumption on cardiometabolic risk factors: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled trials. Journal of functional foods 26 May 2021Volume 83
  • Effect of soy and soy isoflavones on obesity-related anthropometric measures: a systematic review and meta-analysis of randomized controlled clinical trials. Adv Nutr, 8 (5) (2017), pp. 705-717
  • In vivo anti‐inflammatory efficacy of the combined Bowman‐Birk trypsin inhibitor and genistein isoflavone, two biological compounds from soybean. Journal of biochemical and molecular toxicology, 33(12).
  • A meta-analysis of 46 studies identified by the Fda demonstrates that soy protein decreases circulating Ldl and total cholesterol concentrations in adults. The Journal of nutrition, 149 (6) (2019), pp. 968-981

 

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