Calcoli renali, con dieta mediterranea rischio ridotto del 28%

12 Maggio 2020

La Dieta mediterranea protegge contro i calcoli renali. L’evidenza arriva da uno studio pubblicato sull''American Journal of Clinical Nutrition, condotto da un gruppo guidato da Pietro Manuel Ferraro, dell’Uoc di Nefrologia al Policlinico Gemelli di Roma, secondo il quale questo tipo di alimentazione ridurrebbe del 28% il rischio di nefrolitiasi.

La calcolosi renale interessa circa il 9% degli italiani e nel nostro Paese si registrano circa 100 mila nuovi casi all’anno. Oltre a essere particolarmente fastidiosa per chi ne soffre, questa condizione si associa nel lungo termine a problematiche, quali lo sviluppo di insufficienza renale cronica. Nella sua prevenzione, un ruolo chiave è giocato dalle abitudini alimentari.

"Insieme ai colleghi americani, abbiamo effettuato uno studio longitudinale utilizzando tre diversi gruppi di persone che avevano preso parte all'Health professionals follow-up study (42.902 uomini), al Nurses’ health study I (59.994 donne) e al Nurses’ health study II (90.631 donne)”, spiega Ferraro sul sito del Policlinico Gemelli. “Ogni 4 anni, e per oltre 30 anni di seguito, sono state controllate le abitudini dietetiche di queste grandi coorti attraverso un questionario nutrizionale, mentre l’aderenza alla dieta mediterranea veniva valutata utilizzando il punteggio aMed, alternate Mediterranean diet. Per un sottogruppo di 6.077 partecipanti si è reso disponibile anche un campione di urine sul quale è stata analizzata l’escrezione di soluti”.

Durante il follow-up sono stati diagnosticati 6.576 casi di nuovi calcoli renali. Il rischio di sviluppare nuovi calcoli è risultato del 28% inferiore nelle persone più aderenti alla dieta mediterranea. La spiegazione viene dalla composizione delle urine di questi soggetti, che presentano una maggior concentrazione di citrato, un pH più alto e una minor concentrazione di sodio. Tutto ciò determina una minor propensione alla precipitazione di cristalli che, aggregandosi, possono formare i calcoli veri e propri. Ricordiamo che l’80% dei calcoli è composto di ossalato di calcio; seguono quelli di acido urico e di fosfato di calcio; più rari quelli di cistina e da fosfati tripli.

“Il rischio di calcolosi renale aumenta con una dieta troppo ricca di proteine animali, zuccheri semplici e sale”, prosegue Ferraro. “Anche una idratazione adeguata gioca un ruolo molto importante: la bevanda da preferire è l’acqua; da evitare invece sono le bevande gassate e zuccherate. Come dimostrato dal nostro studio, la dieta migliore per prevenire la formazione dei calcoli è quella mediterranea che prevede un abbondante apporto di frutta e verdure fresche, legumi e un adeguato apporto di alimenti contenenti calcio. Le persone che tendono a formare con frequenza calcoli renali dovrebbero essere sottoposte a uno studio metabolico approfondito per evidenziare l’eventuale presenza di anomalie come un’eccessiva escrezione urinaria di calcio e ossalato o una ridotta escrezione di citrato. In questi casi può essere effettuata una prevenzione mirata, per ridurre il rischio di recidive e prevenire quindi lo sviluppo di insufficienza renale".

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