Luteina a lungo termine migliora capacità di memoria

15 Aprile 2020

Il consumo a lungo termine di luteina è in grado determinare effetti benefici a su diverse funzioni cognitive, secondo quanto riportato da una revisione sistematica dei trial clinici oggi disponibili sull’argomento. I risultati sono stati pubblicati in questi giorni sulla rivista Nutrients.

Gli autori hanno preso in esame cinque lavori sulla luteina e due sull’astaxantina, selezionando gli studi a oggi disponibili sulle principali banche dati, da Pubmed, alla Cochrane library, a Web of science secondo criteri rigorosi che prevedevano solo trial clinici randomizzati sulla somministrazione orale di carotenoidi in giovani, adulti e anziani in salute e nei quali le funzioni cognitive venivano misurate secondo i test internazionalmente accreditati. Il campione di ciascun studio variava in un range tra i 44 e i 91 partecipanti.

Sette gli indicatori cognitivi misurati a seguito di assunzione diverse di integratori di luteina e zeaxantina a vari dosaggi e per differenti periodi di somministrazione: memoria episodica verbale e visiva, memoria a breve termine, capacità di ragionamento, attenzione, inibizione/controllo inibitorio, shifting o flessibilità cognitiva, velocità di processo.

In tre dei cinque studi sulla luteina hanno evidenziato benefici di quest’ultima su diversi parametri quali memoria episodica verbale e visiva, capacità di attenzione e inibizione rispetto ai gruppi di controllo. Nessun beneficio, invece, sul resto. Dal canto suo, invece, astaxantina ha prodotto benefici sulla memoria ma solo in uno dei due studi e, tra l’altro, su un campione piuttosto ristretto

“La luteina e i suoi isomeri sono in grado di attraversare la barriera ematoencefalica”, commentano gli Autori. “Pertanto, le loro funzioni antiossidanti e antinfiammatorie agiscono direttamente nel cervello. In particolare, la luteina si distribuisce selettivamente a livello di corteccia frontale, visiva e nell'ippocampo. La concentrazione di luteina e dei suoi isomeri a livello della corteccia prefrontale è risultato superiore a quello di altre regioni ed è bene ricordare che il lobo temporale mediale, che include ippocampo e il para-ippocampo, svolge un ruolo chiave nelle funzioni legate alla memoria. Questo spiegherebbe i risultati, suggerendo che la luteina e i suoi isomeri influenzerebbero le regioni cerebrali legate a memoria e inibizione/controllo inibitorio. Posiamo dunque concludere, in base alla nostra analisi, che 10 mg/die di luteina per 12 mesi possono determinare benefici sulle funzioni cognitive a tutte le età, in soggetti sani. Più difficile esprimersi sull’astaxantina, considerati i pochi dati disponibili. È evidente che stiamo parlando di quantità ottenibili solo con una supplementazione, considerato che per raggiungere livelli simili di luteina con la dieta bisognerebbe consumare qualcosa come 200 g di frutta e verdura al giorno”.

Nicola Miglino

 

 

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