Dieta ricca in flavonoidi riduce del 20% il rischio di declino cognitivo

23 Settembre 2021

Una dieta ricca in flavonoidi previene il rischio di decadimento cognitivo con l’età, secondo i risultati di uno studio pubblicato di recente su Neurology, organo ufficiale dell’American academy of neurology, realizzato con il contributo dei National institutes for health (Nih).

La ricerca ha preso in esame 49.493 donne e 27.842 uomini con un'età media a inizio studio rispettivamente di 48 e 51 anni. In 20 anni di follow-up, i partecipanti hanno completato diversi questionari alimentari. La quantità di flavonoidi consumata è stata calcolata moltiplicando il contenuto di ciascun alimento per la sua frequenza di assunzione, dividendo i partecipanti i gruppi: quello a consumo maggiore corrispondeva a 600 mg/die di flavonoidi, mentre il più basso a 150 mg/die.

Le capacità cognitive sono state rilevate due volte durante lo studio attraverso semplici quesiti che indagavano eventuali problemi di memoria a breve termine.

Dopo aggiustamenti per fattori quali età e apporto calorico totale, i risultati hanno evidenziato come il gruppo dei più forti consumatori di flavonoidi aveva il 20% in meno di rischio di declino cognitivo rispetto agli appartenenti al gruppo di consumo più basso.

I ricercatori hanno poi approfondito il ruolo dei singoli flavonoidi. I flavoni, presenti in alcune spezie e frutta e verdura gialle o arancioni, hanno mostrato la maggiore azione protettiva, con una riduzione del 38% del rischio di declino cognitivo. Gli antociani, presenti nei mirtilli, nelle more e nelle ciliegie, sono stati associati a un rischio ridotto del 24%.

Così Walter Willett, epidemiologo dell'Università di Harvard e coordinatore dello studio: “I flavonoidi sono composti naturali presenti nelle piante e sono considerati potenti antiossidanti in grado di svolgere un ruolo importante nel prevenire il declino cognitivo con l'età. I nostri risultati sono entusiasmanti perché dimostrano come possano bastare semplici modifiche alla dieta per prevenire il rischio. Quelli che nel nostro studio hanno ottenuto i migliori benefici, consumavano in media almeno mezza porzione al giorno di alimenti quali succo d'arancia, arance, peperoni, sedano, pompelmi, succo di pompelmo, mele e pere. Una dieta ricca di flavonoidi, e in particolare di flavoni e antociani, sembra dunque rappresentare una buona scommessa per promuovere la salute del cervello a lungo termine. Peraltro, non è mai troppo tardi per cambiare abitudini: l’effetto protettivo è emerso sia tra chi consumava flavonoidi da 20 anni, sia tra chi aveva cominciato più di recente”.

Nicola Miglino

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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