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Da tempo la nutraceutica fa parte in qualche modo degli strumenti terapeutici del medico, ma fino a pochi anni fa si basava su una conoscenza empirica, orientata dalle osservazioni e dall'esperienza dei clinici, senza il supporto delle evidenze scientifiche.

Giovanna Muscogiuri, endocrinologa della Federico II di Napoli, ha ricevuto nei giorni scorsi il Cuthbertson Award Medal, riconoscimento che la Nutrition Society inglese assegna a scienziati distintisi per ricerche nell’ambito della nutrizione e del metabolismo.

Alcuni principi attivi nutraceutici stanno dimostrando di poter costituire un valido aiuto per la gestione dei disturbi cognitivi.

Un gruppo di ricercatori dell’Università statale di Milano ha sviluppato un nuovo metodo computazionale per identificare la deregolazione del microbiota umano in relazione a patologie metaboliche: si prospetta lo sviluppo di bersagli terapeutici mirati.

È stato pubblicato nei giorni scorsi su Nutrition, metabolism and cardiovascular disease, una Expert opinion firmata da prestigiose voci del panorama biomedico italiano sul ruolo del colesterolo Ldl nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.

a letteratura ha evidenziato, sin dall’inizio della pandemia, come una carenza di vitamina D si correli a prognosi peggiore in caso di infezione da Sars-coV2.

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