Pubblicate quasi contemporaneamente sul Journal of family practice e su Gastroenterology due review con l’obiettivo di favorire linee di comportamento per i clinici sull’impiego dei probiotici.
Nei pazienti anziani con sindrome metabolica l’impiego di simbiotici, ovvero alimenti in cui sono simultaneamente presenti microrganismi probiotici e substrati prebiotici, aiuta a migliorare i principali marker di rischio cardiovascolare e di insulino-resistenza. Queste le conclusioni di uno studio clinico tutto italiano appena pubblicato su European journal of clinical nutrition.
Con un probiotico multiceppo, multispecie e multigenere si riesce a integrare i microorganismi mancanti e a contrastare i non idonei. Inoltre, proprio per le diverse caratteristiche dei vari ceppi, specie e generi, questi possono sinergizzare e favorire la colonizzazione intestinale. Questo il messaggio chiave di un press webinar tenuto di recente da Patrizia Brigidi, docente di Biotecnologia delle fermentazioni presso il dipartimento di Farmacia e Biotecnologie di Bologna, durante il quale si è voluto ribadire il concetto di fingerprint batterico, ovvero di come ciascun individuo possegga un microbiota proprio, un’impronta personale e unica, proprio come quella digitale.
I primi tre mesi dell’anno hanno visto un incremento di vendita nel comparto integratori ma da aprile la situazione si è fatta più complicata. “Vitamine e Funzioni Immunitarie” e “Riposo Notturno & Calmanti” le categorie di prodotti più richieste, online e offline, con la farmacia che rimane il canale di vendita di elezione. In difficoltà i probiotici. Questo il quadro che emerge in questi mesi di convivenza con l’emergenza Covid-19per quanto riguarda il mercato degli integratori. Ne abbiamo parlato con Alessandro Golinelli, presidente di Integratori Italia, Simone Nucci, Newline ricerche di mercato e Alessandro Colombo, vicepresidente Integratori Italia.