In collaborazione con Yakult Italia

Depressione e disbiosi. Un legame che va raccogliendo un numero crescente di prove e che sta interrogando gli scienziati sull’opportunità dell’impiego dei probiotici anche in ambito psichiatrico. A fare il punto sulle evidenze più recenti, una review condotta da ricercatori dello Yakult Central Insititute di Tokio pubblicata sull’International journal of molecular sciences.

Il microbiota intestinale cambia nel corso del tempo in maniera tanto più marcata quanto più ci si sposta in là con gli anni. Negli anziani, in particolare, sono diversi i fattori che concorrono a questa evoluzione e alcune condizioni di disbiosi, possono essere associate a diverse patologie tipiche dell’invecchiamento che predispongono a fragilità. Al contrario, un buon equilibrio della flora microbica intestinale è sicuramente protettivo nei confronti dell’aggressione di fattori esterni, che può avvenire nel corso della vita.

Il cibo potrebbe svolgere un ruolo chiave nella fisiopatologia e nel trattamento della stipsi cronica e questo non solo per il suo contenuto di fibre, ma anche per la presenza di altre sostanze, come polifenoli e sorbitolo, che agiscono sinergicamente e ne potenziano l'effetto benefico. La presenza di fibre all'interno degli alimenti, e non isolate in una formulazione farmaceutica, influenza notevolmente l’effetto sull'intestino, perché alcune caratteristiche intrinseche degli alimenti, come la dimensione delle particelle e la porosità della matrice, possono modificarne la disponibilità per l'azione degli enzimi digestivi.

Un nuovo contributo alla lotta contro il Covid-19 potrebbe arrivare dai probiotici. È quanto emerge da uno studio pubblicato di recente su Gut Microbes.

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