Il Council for responsible nutrition (Crn) di Washington ha di recente chiesto al Congresso di affrontare con la Food and drug administration (Fda) il tema della regolamentazione dei prodotti che non rientrano nella rigida definizione di “integratore alimentare”, ovvero che contengono sostanze non dichiarate e proibite, sui quali oggi l’Fda non ha potere di intervento sanzionatorio.

Semplificare il sistema dei controlli per garantire che sulle tavole dei consumatori finiscano cibi che corrispondono, per qualità e origine, a quanto indicato in etichetta. Questo è quanto possibile grazie a un algoritmo messo a punto da Francesca Greselin e Andrea Cappozzo, ricercatori del dipartimento di Statistica e metodi quantitativi dell’Università di Milano-Bicocca, insieme ai colleghi Ludovic Duponchel dell’Università di Lille, in Francia, e Brendan Murphy dell’University College di Dublino.

Sono aperte fino al 30 giugno le iscrizioni al corso internazionale “Metrofood-Ri: traceability and comparability of results in food measurements”, organizzato dalla Scuola di studi superiori in alimenti e nutrizione dell’Università di Parma.

Sequestrate in provincia di Teramo 26 mila confezioni di integratori alimentari di lattoferrina. I Carabinieri del Nas di Pescara sono intervenuti presso un magazzino di una ditta di farmaci che faceva produrre da terzi con il proprio marchio gli integratori il cui foglietto illustrativo conteneva informazioni difformi da quelle riportate nell’etichetta notificata al ministero della Salute.

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