La Commissione europea sta preparando un regolamento per vietare l'uso del bisfenolo A nei materiali a contatto con gli alimenti, compresi la plastica e gli imballaggi rivestiti, come le lattine di conserve. Le nuove regole, secondo quanto indicato nel sito della Commissione, saranno presentate nei primi mesi del 2024.

L’esposizione al bisfenolo A (Bbpa) tramite gli alimenti costituisce una preoccupazione per la salute dei consumatori di tutte le fasce d’età e la soglia giornaliera tollerabile (Dgt) va abbassata di circa 20 mila volte. Questa la valutazione degli esperti scientifici Efsa, a conclusione di un’accurata valutazione delle evidenze scientifiche e alla luce dei contributi ricevuti da una pubblica consultazione, che hanno evidenziato possibili effetti nocivi a carico del sistema immunitario.

Cosa c’è di vero nell’ipotesi che vi possano essere sostanze “obesogene” alla base dell’incremento di peso sempre più diffuso nella popolazione adulta, ma pure infantile e adolescenziale? Lo abbiamo chiesto a quattro tra i maggiori specialisti italiani nella ricerca e nella cura dell’obesità: Massimo Scacchi, direttore del Laboratorio di ricerche metaboliche di Auxologico Piancavallo; Simona Bertoli, Ordinario di Scienze dietetiche applicate all’Università degli studi di Milano; Amelia Brunani, direttore Uo Medicina riabilitativa di Auxologico Piancavallo; Alberto Battezzati, direttore Uo Nutrizione clinica - Auxologico Città Studi Icans.

L' Efsa (Agenzia europea per la sicurezza alimentare) ha riesaminato i rischi da bisfenolo A (BpA) negli alimenti proponendo di abbassare di 100 mila volte la dose giornaliera tollerabile (Dgt) rispetto a quella della sua precedente valutazione del 2015.

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