Quali sono i principi attivi di origine vegetale che aumentano la capacità del c-Hdl di proteggere le arterie favorendo la rimozione del colesterolo proaterogeno? A questa domanda ha provato a dare risposta una review da poco pubblicata su Phytoherapy research che ha preso in esame le principali evidenze sulla capacità di diversi fitochimici, dai polifenoli, agli alcaloidi, ai carotenoidi, ai fitosteroli, agli acidi grassi, di promuovere l’efflusso di colesterolo dai macrofagi della parete arteriosa.

Come promuovere un invecchiamento attivo e in salute attraverso una dieta corretta ed equilibrata. Da questo obiettivo nasce Nutrients and Nutraceuticals for Active & Healthy Ageing (M.S Nabavi, G. D’Onofrio, F.S Nabavi, 208 €, 289 pp.), volume dedicato ai processi di senescenza e al ruolo di nutrienti e nutraceutici nell’azione di contrasto. Scritto da esperti di spicco, il libro descrive i vari fenotipi dell'invecchiamento e le malattie legate all'età, con una disamina molto dettagliata dello stato nutrizionale degli anziani e dei vari fattori epidemiologici che lo influenzano. Tra i diversi capitoli da segnalare, il ruolo delle fibre alimentari nell'invecchiamento e i benefici dei polifenoli nella protezione contro il cancro.

“È necessario e urgente definire per i nutraceutici requisiti di qualità ed efficacia, tali da permettere loro di uscire dall’area grigia tra farmaci e alimenti in cui sono attualmente collocati, e farli assurgere, laddove ne sussistano i requisiti, al ruolo di rimedi privi di effetti dannosi, ma atti a ripristinare le condizioni di omeostasi fisiologica correlata al benessere metabolico”. Così Ettore Novellino, direttore del dipartimento di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, lo scorso giovedì 7 dicembre nella sua lectio magistralis di apertura del X Congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica), quest’anno in versione digitale.

Diversi sono i nutraceutici generalmente considerati sicuri che possono offrire una nuova strategia di intervento per il trattamento del dolore da artrosi e, per molti di questi, studi recenti hanno iniziato a identificare anche il meccanismo d'azione.

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