È guerra agli influencer in Francia, in relazione a troppe violazioni di leggi e regolamenti sulla pubblicità di integratori, programmi dimagranti e, in generale, tutto ciò che riguarda la salute. Tutto nasce da un’indagine condotta dalla Direzione generale francese della concorrenza, del consumo e della repressione frodi (Dgccrf) che ha preso in esame la condotta di 60 top influencer a partire dal 2021: sei su dieci non hanno rispettato le regole, facendo scattare allerta e provvedimenti.
Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Lifecourse epidemiology of adiposity (Lead) center presso l’Anschutz medical campus dell’Università del Colorado, il 90% delle donne in corso di gravidanza presentano carenze nutrizionali ma il 99% degli integratori presenti sul mercato non presenta formulazioni in grado di compensare questo squilibrio. Da qui, l’appello a medici, pazienti e industria di prendere in considerazione nuovi approcci nella gestione della salute nutrizionale in gravidanza. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull’American journal of clinical nutrition.
Un settore in grande ascesa, che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro di fatturato (con una crescita media del +8,2% dal 2014 ad oggi) e che nei primi 7 mesi del 2022 ha fatto registrare già un ulteriore aumento del +8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Ottime performance sul mercato lo scorso anno per vitamine e integratori e tutta la gamma dei probiotici. A segnalarlo, Iqvia, il provider globale di dati, analisi, ricerca clinica, consulenza e tecnologie innovative in ambito sanitario e farmaceutico, che nei giorni scorsi ha anticipato i primi dati delle vendite in farmacia nel 2022. Il segmento commerciale (prodotti da banco senza obbligo di prescrizione, prodotti nutrizionali, integratori, parafarmaci, creme e cosmetici) ha visto un aumento del 7,7% a valori a 11,4 miliardi di euro, con un aumento a volumi del 7,8%. Per vitamine e integratori, +8%, mentre i probiotici hanno visto un aumento di fatturato nell’ultimo anno del 13% a 536 milioni di euro.