Tassare alcolici e bevande zuccherate per incentivare comportamenti più salutari, ridurre la mortalità per malattie croniche e incidenti stradali, ottenere più fondi da investire in servizi di pubblica utilità. È l’appello lanciato alcune settimane fa dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in un documento che rielabora e aggiorna alcuni dati a livello internazionale, sottolineando come, a breve, verrà anche redatto un manuale tecnico sulle politiche fiscali legate agli alcolici.

Grazie alla sugar tax, nel Regno Unito, dal 2018 al 2020, si sono risparmiati ben 5.500 ricoveri ospedalieri per estrazioni dentali dovuti a carie in bambini sotto i nove anni di età. Questo quanto segnalato da uno studio osservazionale pubblicato su Bmj Nutrition, Prevention & Health.

Sembra eclissarsi definitivamente la possibilità che in Italia entrino in vigore plastic tax e sugar tax, introdotte dal governo Conte 2 a fine 2019, ma sempre rinviate. L’appuntamento per il debutto era fissato all’1 gennaio 2023 ma nella manovra di bilancio è previsto il differimento di un ulteriore anno e, secondo anticipazioni del Sole 24 Ore, l’intenzione del nuovo Governo sarebbe proprio quella di abolirle.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 125 del 27 maggio il decreto Mef 12 maggio 2021, che definisce le modalità attuative dell’imposta sul consumo delle bevande edulcorate, anche nota con il nome di “Sugar tax”, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2022. In subbuglio il mondo delle bevande analcoliche che denuncia un rischio di crisi a causa dell’ulteriore balzello fiscale del +28% per ogni litro prodotto.

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