Conferme per la curcumina come antidolorifico in caso di artrosi del ginocchio. Giungono dall’Australia, dove un gruppo di ricercatori dell’Università della Tasmania ha voluto verificare, in un trial randomizzato, in doppio cieco, controllato vs placebo, l’efficacia dell’estratto di Curcuma longa nel controllare il dolore e nel migliorare i processi effusivi sinovite-correlati in 70 persone colpite da artrosi del ginocchio. I risultati dello studio sono stati pubblicati nei giorni scorsi sugli Annals of internal medicine.

Una nuova formulazione di acido ialuronico potrebbe rivelarsi utile strumento per rallentare la progressione dell’osteoartrosi e migliorare la sintomatologia dolorosa dei pazienti. Queste le conclusioni di uno studio clinico condotto su 60 pazienti da un gruppo di ricerca italiano e pubblicato su Diseases, rivista open access del gruppo Mdpi. La peculiarità della formulazione consiste in un acido ialuronico somministrabile per via orale con un pattern caratterizzato da diversi pesi molecolari.

Allo scopo di far luce sul legame tra microbiota intestinale e artrosi, nei mesi scorsi un gruppo di lavoro ha pubblicato su Ageing research, per conto dell’European society for clinical and economic aspects of osteoporosis, osteoarthritis and musculoskeletal diseases (Esceo) un documento di consenso che fa il punto su quanto oggi emerge dalla letteratura scientifica.

Già uno studio del 1996 aveva dimostrato che il livello sierico di fillochinone, la forma dietetica più abbondante della vitamina K, piuttosto che la carbossilazione dell’osteocalcina, era significativamente più basso nei pazienti anziani con frattura del collo del femore e nell’osteoartrite rispetto al controllo sano, suggerendo che la vitamina K fosse un potenziale marker di salute scheletrica.

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