Omega-3 non efficaci nel prevenire la depressione. Queste le conclusioni di uno studio recentemente pubblicato su Jama, condotto su poco più di 18 mila partecipanti all’interno del Vital-Dep (Vitamin D and Omega-3 trial-depression endpoint prevention) trial americano di prevenzione delle malattie cardiovascolari e del cancro.
I risultati degli studi randomizzati e controllati disponibili in letteratura fino a oggi tesi a valutare l’effetto dell’integrazione con acidi grassi polinsaturi n-3 (Pufa) sulla massa muscolare sono incoerenti, ma con razionali di grande interesse.
Una dieta ricca in Omega-3, in particolare Acido alfa linolenico (Ala), riduce il rischio di mortalità, soprattutto sul versante cardiovascolare. Questo il risultato di una review e metanalisi di ben 41 studi, per un totale di circa 1,2 milioni di persone coinvolte, pubblicata sul British medical journal.
L’impiego di acidi grassi Omega-3 a supporto delle terapie anti-cancro, in particolare in ambito ematologico, comincia ad assumere un razionale scientifico consistente, al punto che un gruppo di ricercatori, guidati da Laura Di Renzo, direttrice della Scuola di specializzazione in Scienza dell’alimentazione all’Università di Roma Tor Vergata, ha deciso di raccogliere i dati oggi disponibili in letteratura in una mini review pubblicata di recente su Nutrition and cancer.