Una dieta ricca di fibre è legata a minor rischio di demenza invalidante. Questi i risultati di una ricerca da poco pubbIicata su Nutritional neuroscience, che ha valutato le abitudini dietetiche di 3.700 adulti sani di mezza età, seguiti per un massimo di 20 anni.

Si terrà al Grand Hotel Villa Torretta di Sesto San Giovanni (MI) il 12-13 maggio prossimi, l’11° Congresso Nazionale “Nutrizione e Neurodegenerazione”, promosso dall’associazione Brain & Malnutrition, in collaborazione con la Fondazione Grigioni per il Parkinson.

Una dieta a forte contenuto antinfiammatorio, ricca di frutta, verdura e legumi potrebbe essere la vera arma in più per combattere il rischio di demenza in età avanzata. Il suggerimento arriva da uno studio osservazionale pubblicato nei giorni scorsi su Neurology, organo ufficiale dell’American academy of neurology.

Le informazioni riguardanti il forte legame tra nutrizione e salute mentale invadono sempre più la nostra vita quotidiana sia con l’obiettivo di migliorare l’umore e le funzioni cognitive, sia di prevenire il declino se non addirittura fornire effetti benefici in alcune malattie neuropsichiatriche come epilessia, disturbo da deficit di attenzione e iperattività e autismo.

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