L’infezione da Human papillomavirus (Hpv), da sola, non è sufficiente a scatenare il processo degenerativo che porta allo sviluppo di tumore della cervice uterina. Sono necessari altri cofattori, anche legati allo stile di vita, a partire da una cattiva alimentazione. Un argomento che da anni segue con estrema attenzione il dipartimento di Scienze mediche, chirurgiche e tecnologie avanzate “GF Ingrassia” dell’Università degli studi di Catania che ha già all’attivo diverse pubblicazioni, ultima delle quali su Nutrients, lo scorso maggio, sul ruolo protettivo degli antiossidanti. Ne abbiamo parlato con uno degli Autori, Martina Barchitta, ricercatore in Igiene generale e applicata presso il “GF Ingrassia” di Catania.

Pazienti con carcinoma mammario che assumono integratori alimentari ad azione antiossidante (ferro, vitamina B12 e acidi grassi omega-3) prima o durante la chemioterapia possono avere un maggior rischio di recidiva e morte per malattia: è quanto sostiene una nuova ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Oncology

Una dieta a forte capacità antiossidante protegge dal rischio cancro, in particolare di colon retto, stomaco ed endometrio. La conferma giunge da una metanalisi appena pubblicata su Critical reviews in oncology/ematology che, per la prima volta, ha voluto mettere un po’ d’ordine rispetto a diversi studi pubblicati negli ultimi anni sull’argomento, con risultati non sempre concordanti.

Negli anziani la carenza di vitamine e antiossidanti è strettamente correlata alla fragilità e la supplementazione con integratori o alimenti fortificati si rivela come la strategia più efficace per porvi rimedio. Queste le conclusioni del gruppo di ricerca del “The irish longitudinal study on ageing (Tilda)”,  presso il Trinity college di Dublino, pubblicate su The journal of post-acute and long-term medicine.

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