Un cocktail di pre e probiotici contro i sintomi del Long-Covid. A segnalarlo, i risultati di uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università cinese di Hong Kong, pubblicato su The Lancet Infectious Disease.

Lactobacillus plantarum appartiene alla famiglia delle Lactobacillaceae. È un batterio gram positivo, non sporulante, anaerobico facoltativo ed eterofermentativo. Se si prendono in considerazione i suoi molti ceppi si arriva ad avere all’attivo una bibliografia scientifica di grande rilevanza. L. plantarum 299v è il ceppo più documentato al mondo, descritto in oltre 180 pubblicazioni scientifiche di cui più di 60 sono studi clinici sull'uomo, ed è stato isolato dalla mucosa intestinale umana sana tre decenni fa dagli scienziati dell'Università di Lund, in Svezia. 

Sono sempre più numerose le evidenze scientifiche secondo le quali la dieta può influire in modo significativo sulla risposta dell’organismo ai trattamenti antitumorali, compresa l'immunoterapia. Come ribadito di recente a Milano, nel corso della Cicon23 International cancer immunotherapy conference promossa da divere società scientifiche internazionali insieme al Network italiano per la bioterapia dei tumori (Nibit), sono molti gli studi in corso in tutto il mondo che mostrano un legame tra un’alimentazione ricca di fibre e una maggiore efficacia dell’immunoterapia. Su questo fronte, entro il prossimo anno, è in programma al San Raffaele di Milano un nuovo trial clinico che prevede la somministrazione di una dieta controllata ricca di fibre nei pazienti con mieloma indolente.

I risultati di un nuovo studio presentati al recente congresso dell’American society of nutrition, svoltosi lo scorso luglio a Boston, suggeriscono che l’assunzione di probiotici potrebbe aiutare a prevenire il declino cognitivo legato all’invecchiamento.

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