Troppe proteine ​​fanno male alle arterie. A evidenziarlo, uno studio pubblicato su Nature Metabolism, che ha raccolto dati sia di tipo clinico, sulla base di piccoli trial condotti sull’uomo, ma anche di tipo sperimentale, con test di laboratorio.

Un eccesso di sale nella dieta facilita la formazione di placche aterosclerotiche nei vasi di cuore e collo, con maggior rischio di infarto e ictus, anche nei normotesi. A sottolinearlo, uno studio pubblicato sull’ European heart journal – Open, il primo, di questo tipo, a esaminare l'associazione tra consumo di sale e aterosclerosi dei vasi a livello di collo e cuore. Una correlazione, tra l’altro, di tipo lineare: più sale si consuma, più l’aterosclerosi si fa significativa.

Quali sono i principi attivi di origine vegetale che aumentano la capacità del c-Hdl di proteggere le arterie favorendo la rimozione del colesterolo proaterogeno? A questa domanda ha provato a dare risposta una review da poco pubblicata su Phytoherapy research che ha preso in esame le principali evidenze sulla capacità di diversi fitochimici, dai polifenoli, agli alcaloidi, ai carotenoidi, ai fitosteroli, agli acidi grassi, di promuovere l’efflusso di colesterolo dai macrofagi della parete arteriosa.

Una revisione approfondita di quanto la ricerca scientifica sa sui benefici dell’uva per la salute. Questo è Grapes and health (J.M. Pezzuto, Springer, 2016, 235 pp.), libro che inizia un capitolo dedicato ai componenti biochimici del frutto, per arrivare poi a trattarne i benefici cardiovascolari generali nonché gli effetti specifici collegati ad aterosclerosi e ipertensione.

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