Cresce l’interesse ella ricerca verso nuove fonti alimentari che combinino l’alto contenuto in ferro e proprietà antiossidanti e antinfiammatorie. L’obiettivo è ovviare, soprattutto nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali (Ibd), agli effetti collaterali di quanto oggi presente sul mercato, in particolare proprio il riacutizzarsi dello stato di flogosi. Alghe, funghi e probiotici sono gli scenari più promettenti, come descritto in una recente review pubblicata su Nutrients. Ne abbiamo parlato con uno degli Autori, Marcello Chieppa, ricercatore presso l’Istituto nazionale di Gastroenterologia “S. de Bellis”, di Castellana Grotte (Ba).

Alghe come fonti di carotenoidi per integratori alimentari. È quanto promette una ricerca condotta dal Politecnico di San Pietroburgo i cui risultati sono stati pubblicati su Agronomy Research. Gli scienziati sono stati in grado di mettere a punto un metodo di estrazione da una biomassa del genere Chlorella, tra i più ricchi di carotenoidi, in particolare luteina, fucoxantina e β-carotene. Tutto si basa su un insieme di diversi fattori cha vanno da un preciso substrato di nutrienti, condizioni specifiche di illuminazione della sospensione cellulare (50 °C per 30 min), selezionati metodi di concentrazione, disidratazione della biomassa prodotta ed etanolo come estrattante.I ricercatori, però, non si sono limitati all’estrazione ma hanno lavorato allo sviluppo di forme microincapsulate di carotenoidi per il rilascio mirato a vari organi e tessuti: vere e proprie particelle di materiale biodegradabile contenenti carotenoidi estratti proprio da microalghe di Chlorella. Già in corso, segnalano, contatti con il principale produttore russo di olio vegetale per la creazione di alimenti funzionali.

Nell’ambito della ricerca di nuovi possibili integratori efficaci sul metabolismo del glucosio e dei lipidi, negli ultimi anni sono stati valutati gli effetti delle alghe e dei loro estratti. Le alghe contengono composti biologicamente attivi unici, come fucoidan, alginato, fucosterolo, clorotannini e ficocianina, che non si trovano nelle fonti vegetali terrestri.

È un'alga tra le più famose nei laboratori di tutti il mondo come modello per studiare un gran numero di processi biologici. Tra i più promettenti, quello legato alla capacità di produrre idrogeno a fini energetici. Parliamo di Chlamydomonas reinhardtii, eucariote unicellulare di circa 10 µm di diametro, molto presente nel suolo e nei bacini di acqua dolce e che finora nessuno aveva mai preso in considerazione dal punto di vista nutrizionale, al contrario di altre alghe oggi comunemente impiegate nella dieta o come integratori alimentari per il loro contenuto di vitamine, proteine, carboidrati, lipidi, minerali, antiossidanti e fibre.

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