Tra i fattori legati all’insorgenza dell’emicrania un ruolo cruciale sembra essere giocato dalla disbiosi intestinale. È stato infatti dimostrato come l’intestino sia in grado di modulare le attività del sistema nervoso centrale, attraverso l’asse intestino-cervello e come la disbiosi intestinale possa influenzare patologie neurologiche, compresi gli attacchi di emicrania. Una recente review, pubblicata su Nutrients, ha voluto esplorare la correlazione tra emicrania, principali malattie cronico-degenerative non trasmissibili e disbiosi intestinale. Ne abbiamo parlato con Annalisa Noce, professore associato di nefrologia e direttrice della Scuola di specializzazione di nefrologia dell’Università di Roma Tor Vergata, coordinatrice della pubblicazione scientifica.

Il coenzima Q10 (CoQ10), noto anche come ubichinone, si ritiene possa svolgere un ruolo nel trattemento dell'emicrania, benché il meccanismo resti ancora sconosciuto. 

In occasione dell’11° congresso nazionale dell’Anircef (Associazione neurologica italiana per la ricerca sulle cefalee), il presidente, Piero Barbanti, responsabile del Centro diagnosi e terapia della cefalea e del dolore presso l'Irccs San Raffaele Pisana e docente di Neurologia all’Università San Raffaele di Roma, ha fatto con noi il punto sul ruolo che giocano alimenti e nutrienti in quella che l’Oms mette al secondo posto fra le malattie più disabilitanti: l’emicrania.

Una dieta ricca di tiamina (vitamina B1), piuttosto che una supplementazione, potrebbero rappresentare una strada efficacia nella prevenzione degli attacchi di emicrania, secondo uno studio pubblicato di recente su Headache: The Journal of Head and Face Pain.

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