Una dieta ricca di tiamina (vitamina B1), piuttosto che una supplementazione, potrebbero rappresentare una strada efficacia nella prevenzione degli attacchi di emicrania, secondo uno studio pubblicato di recente su Headache: The Journal of Head and Face Pain.

La sesta edizione di The vitamins: fundamental aspects in nutrition and health (G. Combs, Jr., J. McClung; Academic Press; 774 pp.; €113), offre una visione completa del ruolo essenziale delle vitamine per il nostro organismo, a partire dalle fonti, sino alla descrizione biochimica, al metabolismo e alla loro funzione.

Parecchi studi osservazionali hanno messo in luce che i pazienti con diabete di tipo 2 hanno bassi livelli di vitamine del gruppo B, parzialmente indotti da metformina. Da qui l’interesse nel valutare l’implicazione clinica di una possibile integrazione.

La carenza di tiamina, o vitamina B1, contribuisce a una serie di condizioni che vanno da lievi sintomi neurologici e psichiatrici come confusione, riduzione della memoria e disturbi del sonno, a grave encefalopatia, atassia, insufficienza cardiaca congestizia, atrofia muscolare e persino morte. 

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