L'uso di terapie erboristiche, piante medicinali e loro derivati ​​per il trattamento e la gestione dell'ipertensione è una pratica molto diffusa, benché la letteratura in questo campo evidenzi la mancanza di standardizzazione a livello di metodi di studio sperimentale, nonché la necessità di valutare molecole purificate.

Molti sono gli studi che provano i benefici farmacologici del cumino nero (Nigella sativa L.), un'erba medicinale dalla lunga tradizione storica, e del suo principale componente bioattivo, il timochinone. Gli effetti pleiotropici dimostrati includono la capacità di attenuare lo stress ossidativo e l'infiammazione, promuovere l'immunità, la sopravvivenza cellulare e il metabolismo energetico. Sotto forma di olio essenziale, pasta, polvere ed estratto, è stato indicato nella medicina tradizionale per molte malattie come asma, bronchite, reumatismi, mal di testa, mal di schiena, anoressia, amenorrea, paralisi, infiammazione, debilitazione mentale, eczema e ipertensione.

L'olio di semi di cumino nero si rivela rimedio efficace sul controllo del rischio cardiometabolico in soggetti con diabete di tipo 2, secondo uno studio randomizzato e controllato, pubblicato nei giorni scorsi su Phytotherapy research.

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