Frutta, verdura e legumi sorvegliati speciali: la quantità media consumata ogni giorno dagli italiani è sotto le attuali raccomandazioni. Questa la fotografia dei consumi alimentari italiani che emerge dall’indagine Crea presentata nei giorni scorsi, in occasione della VI edizione della Giornata della Nutrizione, organizzata dal centro di Alimenti e Nutrizione, Nutrinformarsi: comprendere i consumi alimentari degli italiani.

Non tutti gli alimenti vegetali sono ugualmente salutari. A segnalarlo, la Società italiana di nutrizione umana (Sinu) nel corso del suo congresso annuale svoltosi nei giorni scorsi ad Arezzo, durante il quale sono stati presentati i risultati di due studi su invecchiamento biologico e su salute cardiometabolica nelle donne con tumore al seno.

Coinvolgere i più piccoli nella preparazione dei pasti in modo giocoso li convince a consumare più frutta e verdura. Questi, in sintesi, i risultati emersi dall’indagine svolta da un team di ricercatori del Crea Alimenti e Nutrizione, su un campione di bambini in età scolare della regione Lazio, ma rappresentativo anche a livello nazionale, per esaminare i cambiamenti delle loro abitudini nutrizionali nel corso e nel post pandemia da Covid-19 e l’eventuale impatto sui fenomeni di ripudio di cibi specifici.

Fragole, spinaci, cavolo. E poi, ancora, pesche noci e mele. Questa la top five nella classifica di frutta e verdura non biologiche con maggiori residui di pesticidi stilata in Usa dall’Environmental working group, organizzazione ecologista no profit che annualmente prende in esame i campionamenti del dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) per misurare i livelli di contaminazione.

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