La vitamina D migliora la sintesi proteica delle cellule muscolari attivando i recettori intracellulari, promuove la capacità fisica, la forza muscolare, la massa e la resistenza mantenendo il giusto livello di Atp e sembra in grado di ridurre il dolore muscolare a insorgenza ritardata (Doms). D'altra parte, una carenza può compromettere la coordinazione motoria, la forza muscolare e la resistenza, oltre che aumentare il rischio di danni muscolari. In genere, la letteratura segnala il limite minimo di 25OHD3 in grado di supportare un’adeguata attività fisica che si attesta su un valore di 50 ng/ml.
Uno studio pubblicato di recente sul Journal of the international society of sport nutrition ha valutato il possibile ruolo della supplementazione con vitamina D in atleti giovani dopo un esercizio fisico di natura eccentrica. Sessanta volontari maschi (20-24 anni) che hanno preso allo studio sono stati divisi in due gruppi: uno con livelli plasmatici di 25(OH)D non ottimali (S), l’altro con livelli ottimali (O).
A loro volta sono stati suddivisi casualmente in gruppi con supplementazione di vitamina D (sperimentale: SE e OE) e controlli (SC e OC). Prima della supplementazione (Test I) e dopo 3 mesi (Test II), i partecipanti sono stati sottoposti a due round di test da sforzo eccentrico su un tapis roulant declinato (la velocità di corsa corrispondeva al 60% VO2 peak determinato in ciascun soggetto nel test di esercizio incrementale).
Sono stati prelevati campioni di sangue utilizzati per la determinazione di 25(OH)D, Il-1β, livelli di mioglobina (Mb) e CPK, LDH in 3 tempi: prima del test, 1 h e 24 h dopo la sua conclusione.
I gruppi SE e OE sono stati integrati con vitamina D a dosi personalizzate calcolate individualmente tenendo conto della massa corporea del partecipante e della concentrazione basale di 25(OH)D. I gruppi SC e OC hanno ricevuto il placebo sotto forma di pillole contenenti amido microcristallino, che somigliava per forma e colore alla vitamina D assunta dai gruppi SE e OE.
In tutti i gruppi, dopo 3 mesi, sono state indicate concentrazioni più elevate di 25(OH)D. I gruppi SE e SC, che partivano da livelli non ottimali di vitamina D, hanno mostrato concentrazioni basali più elevate di Il-1β e significativamente maggiori dopo un’ora rispetto ai gruppi con un livello ottimale di 25(OH)D (OE e OC).
Dopo l'integrazione, il gruppo SE ha reagito con un salto di concentrazione di Il-1β simile a quello dei gruppi OC e OE . Sono state indicate concentrazioni inferiori di Mb valutate 1h dopo l'esercizio nel Test II per i gruppi Sc e Se. I Livelli di Cpk non si differenziavano nei due gruppi studiati. Non si rilevavano, inoltre, alterazioni del metabolismo fosfocalcico.
Conclusioni
- La carenza di vitamina D è comune in larghe fette della popolazione mondiale. Tra le sue svariate azioni a livello metabolico, immunitario e cardiovascolare, la Vitamina D è un importante modulatore della forza e del trofismo muscolare.
- Un esercizio muscolare di tipo eccentrico, ad alta intensità, provoca danni muscolari che, se da un lato stimolano la rigenerazione muscolare, dall’altro possono limitare la capacità di svolgere un’adeguata attività fisica.
- In soggetti carenti di Vitamina D, un’integrazione personalizzata che raggiunga buoni livelli di 25OHD3, con un limite minimo stimato sui 50 ng/ml, può contribuire alla riduzione dei processi infiammatori e dei livelli dei marker di infiammazione muscolare, in particolare delle interleuchine che si liberano dopo un esercizio fisico, soprattutto di natura eccentrica.
Fabrizio Angelini, Alessandro Bonuccelli – SINSeB (Società Italiana di Nutrizione dello Sport e del Benessere )