Dopo 15 anni di promozione dell’uso del sale iodato l’Italia è “iodosufficiente”, con una forte diminuzione dei rischi legati alla carenza nutrizionale di iodio, primi fra tutti il gozzo e la sua evoluzione in gozzo nodulare, anche se qualche criticità ancora rimane per la nutrizione iodica in gravidanza. A segnalarlo, insieme alla conferma di sicurezza del programma nazionale di iodoprofilassi, uno studio coordinato dall’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia (Osnami) dell’Iss, pubblicato dal Journal of clinical endocrinology & metabolism.

“Da parte delle Autorità competenti non vi è alcuna indicazione all'approvvigionamento di iodio per un’eventuale minaccia nucleare. Pertanto, la richiesta di medicinali a base di questa sostanza è del tutto ingiustificata”.

In Germania si richiama l’attenzione sull’importanza di una supplementazione di iodio e acido folico nelle donne in gravidanza o che la stanno pianificando, piuttosto che tra coloro in corso di allattamento. A pensarci, l’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (BfR) con un documento aggiornato rivolto esplicitamente alla classe medica.

L’Italia ha raggiunto la iodosufficienza. Buone notizie, dunque, per il nostro Paese grazie all’indagine condotta dall’Osservatorio nazionale per il monitoraggio della iodoprofilassi in Italia (Osnami) dell’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con gli Osservatori regionali per la prevenzione del gozzo.

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