La prima questione sollevata riguarda la libera circolazione delle merci, complicata da aspetti relativi al mutuo riconoscimento tra Stati. Per questo si saluta con favore il nuovo regolamento (219/515) che entrerà in vigore partire da aprile 2020, con l’auspicio che i singoli Paesi si adoperino rapidamente per il recepimento.
Vi è poi tutto l’ambito legato alla revisione del regolamento europeo sui claim nutrizionali e salutistici. Un quadro normativo, sottolinea Ehpm, totalmente estraneo alla cultura dell’industria alimentare, come dimostrato dai pochi claim autorizzati. L’industria ha dato il suo contributo alla revisione di tale regolamento (Refit, Regulatory fitness and performance evaluation), nella direzione di rendere compatibile la richiesta di maggiore rigore scientifico con aspetti legati ai processi produttivi dell’industria. L’invito è la nuova normativa possa entrare in vigore in tempi stretti.
Altro argomento caro a Ehpm è la sicurezza dei botanicals. L’Associazione sta lavorando in stretta collaborazione con accademici di diversi Stati Ue per la messa a punto di linee guida da sottoporre a Commissione europea ed Efsa.
Si chiede, poi, il riconoscimento del termine "probiotico": nonostante le evidenze scientifiche, l'Ue non ne riconosce alcun claim nutrizionale o salutistico e la maggior parte degli Stati membri non consente l'uso della parola "probiotico" sulla confezione dei prodotti.
Per quanto riguarda i prodotti, Ehpm ha messo a punto linee-guida per fornire un orientamento pratico alle aziende durante tutto il processo di produzione al fine di garantire elevati standard di qualità. Ora è necessaria l'implementazione di un sistema di vigilanza post-marketing per consentire alle aziende di raccogliere informazioni utili, compresi gli eventi avversi.
Fondamentale, poi, che il mercato digitale abbia regole che garantiscano una sana competizione tra le aziende e una corretta informazione al consumatore: i prodotti venduti on line devono sottostare alle stesse norme che governano quelli venduti tramite i canali di distribuzione tradizionali.
Proprio il web e i social network, infine, vengono additati come maggiori responsabili della diffusione di fake news che alimentano un’informazione scorretta sugli integratori. Per questo Ehpm promuoverà, nei confronti di tutte le parti interessate, una comunicazione efficace e trasparente su identità, valore e ruolo sociale degli integratori.