Fonti animali o vegetali di Omega-3 agiscono in maniera diversa sul metabolismo lipidico, con potenziali benefici complementari. Questo il risultato di uno studio frutto della collaborazione tra la University of Eastern Finland e il Karolinska Institutet di Stoccolma, che ha voluto indagare gli effetti su metabolismo lipidico e infiammazione di una dieta a base di pesce grasso o magro, piuttosto che con l’aggiunta di un olio vegetale, nella fattispecie olio di camelina.

Pubblicata su Nutrients una review che ha analizzato nel dettaglio l’effetto di acidi grassi omega-3, vitamine A, B12, C, D, selenio, curcuma e flavonoidi nel trattamento delle patologie oculari, con particolare attenzione alla cosiddetta sindrome dell’occhio secco. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Giannaccare, docente di Oftalmologia all’ Università Magna Graecia di Catanzaro e coordinatore dello studio.

Goed (Global organization for Epa and Dha), l’associazione internazionale che rappresenta il mondo industriale che ruota intorno al mercato degli Omega 3, mette in guardia le aziende sui claim salutistici che richiamano alle proprietà immunomodulanti di questi prodotti, facilmente collegabili all’emergenza Covid 19 in corso. Dopo avere scandagliato la letteratura oggi disponibile, Goed sostiene che non vi sono prove sufficienti per sostenere effetti benefici di Epa e Dha sull’immunità antivirale nella popolazione sana.

Crescono le evidenze sul ruolo di alcuni nutraceutici nella prevenzione e nel trattamento dello scompenso cardiaco. A sottolinearlo, un lavoro da poco pubblicato su Nutrition research reviews da parte di un gruppo internazionale di ricercatori, con una nutrita rappresentanza italiana.

Pagina 2 di 3
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…