Nell’ultimo anno, il 73,3% degli italiani (soprattutto adulti tra i 35 e i 54 anni e con una leggera prevalenza delle donne) ha utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 italiani su 10 (82,8%) li hanno usati nel corso della propria vita. In generale, i nostri connazionali vedono gli integratori come un “buon aiuto per tutti”, ma anche come “un supporto per mangiare sano e fare movimento” e per “sostenere il benessere psicofisico”.

È guerra agli influencer in Francia, in relazione a troppe violazioni di leggi e regolamenti sulla pubblicità di integratori, programmi dimagranti e, in generale, tutto ciò che riguarda la salute. Tutto nasce da un’indagine condotta dalla Direzione generale francese della concorrenza, del consumo e della repressione frodi (Dgccrf) che ha preso in esame la condotta di 60 top influencer a partire dal 2021: sei su dieci non hanno rispettato le regole, facendo scattare allerta e provvedimenti.

Secondo uno studio condotto dai ricercatori del Lifecourse epidemiology of adiposity (Lead) center presso l’Anschutz medical campus dell’Università del Colorado, il 90% delle donne in corso di gravidanza presentano carenze nutrizionali ma il 99% degli integratori presenti sul mercato non presenta formulazioni in grado di compensare questo squilibrio. Da qui, l’appello a medici, pazienti e industria di prendere in considerazione nuovi approcci nella gestione della salute nutrizionale in gravidanza. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sull’American journal of clinical nutrition

Un settore in grande ascesa, che nel 2021 ha raggiunto i 4 miliardi di euro di fatturato (con una crescita media del +8,2% dal 2014 ad oggi) e che nei primi 7 mesi del 2022 ha fatto registrare già un ulteriore aumento del +8,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. 

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