Nuova stretta di Aifa sulla rimborsabilità di farmaci a base di Vitamina D. È  stata aggiornata, infatti, la Nota 96 sui criteri di appropriatezza prescrittiva della supplementazione con vitamina D e suoi analoghi (colecalciferolo, calcifediolo) per la prevenzione e il trattamento degli stati di carenza nell’adulto.

Un’integrazione di vitamina D non serve a ridurre il rischio di fratture nelle donne over 50. Queste le conclusioni di uno studio pubblicato lo scorso luglio sul New England journal of medicine che ha provocato uno scossone tra gli addetti ai lavori, con Nicola Magrini, direttore generale dell'Agenzia italiana del farmaco, che ha annunciato una probabile revisione a breve della Nota 96 che già aveva determinato “un utilizzo più mirato di questo farmaco, producendo un risparmio di diverse decine di milioni l'anno". Magrini, inoltre, auspica una “campagna di sensibilizzazione” e “un nuovo un lavoro più stretto con le Regioni sull'ambito dell'appropriatezza prescrittiva”.

Crolla il consumo di farmaci a base di Vitamina D a distanza di 25 mesi dall’introduzione della Nota 96 che ne ha ridefinito le condizioni per la prescrizione a carico del Ssn (Fascia A: colecalciferolo, colecalciferolo/sali di calcio e calcifediolo).

È a Mereto di Tomba, in provincia di Udine, il sito di eccellenza italiana per la produzione di probiotici autorizzato Aifa. Un impianto unico in Europa, in un’area di 3.500 mq interamente dedicata alla produzione di farmaci a base di fermenti lattici, oltre che di integratori, che ha richiesto un investimento di 16 milioni di euro.

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