Stando a un rapporto pubblicato dall’Aesan, l’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione, il termine “probiotico” può ora comparire sulle etichette dei prodotti alimentari, sia fabbricati a livello nazionale che importati da altri paesi europei. Secondo Luis Gosálbez, amministratore delegato di Sandwalk BioVentures, «una piccola vittoria per l’industria dei microbiomi», che non indietreggia di fronte alle ormai note lacune normative nel campo e alla mancanza di una vera e propria lista di probiotici approvati.

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