Il Centro nacional de investigaciones oncológicas (Cnoi) di Madrid ha dato appuntamento, la scorsa fine di ottobre, ad alcuni dei più autorevoli scienziati internazionali per discute di cancro e alimentazione. Tra le sfide della ricerca di questi ultimi anni, infatti, c’è non soltanto l’individuazione di interventi nutrizionali a scopo preventivo, ma anche il comprendere se l’alimentazione possa rappresentare un utile supporto terapeutico.

È il testo base più completo sulle attuali conoscenze del rapporto tra geni e nutrienti. Parliamo di Principles of nutrigenetics and nutrigenomics: fundamentals of individualized nutrition (R. De Caterina, J. A. Martinez, M.Kohlmeier; Academic Press; 410 euro; pp.586), curato da tre autentiche autorità nel campo, con contributi di scienziati che hanno segnato la storia con le loro ricerche sull’espressione genica regolata dal cibo.

Nutritional Epigenomics (B. Ferguson; Academic Press; pp.478; 127 Euro) offre una panoramica completa dell'interazione cibo/Dna e di come questa agisca sui processi fisiopatologici dell’organismo.

Quattro mosse per orientarsi nella giungla dei test genetici alimentari. È quanto propone un gruppo di esperti che sul Journal of the academy of nutrition and dietetics ha pubblicato un vero e proprio algoritmo decisionale con l’obiettivo di aiutare il professionista della nutrizione da una parte a formarsi nella maniera più completa possibile e, dall’altra, a supportare il paziente lungo il percorso diagnostico e di trattamento.

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