Il ricorso a integratori alimentari dopo una diagnosi di tumore al seno è un’esperienza molto comune, ma le evidenze attuali a supporto sono ancora scarse. In letteratura ci si riferisce soprattutto a quelli a spiccata azione antiossidante, alla luce del meccanismo di azione dei chemioterapici che agiscono attraverso la generazione di radicali liberi.

Negli Stati Uniti, un genitore su due dichiara grandi difficoltà nel far seguire una dieta corretta e bilanciata ai propri figli, tanto che è frequente il ricorso a una supplementazione compensativa.

Anche i vegetariani hanno la loro ottima fonte di Omega-3 a protezione della salute cardiovascolare. La conferma da una review pubblicata su Advances in nutrition che ha raccolto i dati presenti in letteratura sui benefici per cuore e vasi dell’Acido alfa-linolenico (Ala), acido grasso essenziale di origine prevalentemente vegetale, contenuto in alimenti quali, per esempio, noci, semi e olio di lino e di chia, olio di soia.

Valutare il miglior approccio nutrizionale per rallentare la perdita di massa ossea e quindi prevenire l’insorgenza di osteopenia oppure osteoporosi, attraverso la revisione delle evidenze scientifiche presenti in letteratura. Questo l’obiettivo di una review pubblicata di recente su Nutrients e condotta sotto il coordinamento di Mariangela Rondanelli, docente di Scienze e Tecniche Dietetiche all’ Università di Pavia.

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