Un cibo di scadente qualità facilita la selezione di una popolazione microbica intestinale in grado di promuovere uno stato infiammatorio nell’organismo. La conferma giunge da uno studio osservazionale condotto da un gruppo di ricercatori olandesi e pubblicato nei giorni scorsi su Gut, rivista del gruppo Bmj.

In collaborazione con Yakult Italia

Si conferma la capacità di L. casei Shirota (LcS) di colonizzare l’intestino, una proprietà chiave per poter produrre gli effetti benefici conseguenti all’ingestione di probiotici. Questo quanto emerge da uno studio pubblicato di recente su Gut Microbes.

A determinare il rischio cancro colo-rettale è un insieme di elementi tra loro strettamente concatenati: dieta, microbiota, vitamina D e infiammazione. L’alterazione di tale equilibrio aggrava pesantemente il pericolo della malattia. A sottolinearlo, una ricerca coordinata dall’Istituto europeo di oncologica di Milano e pubblicata su Nutrients.

Si tratta di una malattia rara che colpisce prevalentemente i neonati pretermine. Parliamo dell’enterocolite necrotizzante (Nec), caratterizzata da necrosi intestinale a livello della mucosa o anche più in profondità. I sintomi variano dall’ intolleranza alimentare, alla letargia, alterazione termina, diarrea o stipsi, per citarne alcuni.  Al momento rimangono forti le evidenze del ruolo protettivo del latte materno, ma negli ultimi anni studi osservazionali e randomizzati ha cominciato a proporre l’impiego di probiotici a scopo profilattico.

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