Nel prossimo futuro potrebbe bastare un semplice esame delle feci per l’individuazione di un tumore del pancreas. Grazie, infatti, ai risultati di uno studio pubblicato su Gut, sembra che l’analisi del microbiota intestinale potrà ovviare agli attuali strumenti diagnostici spesso invasivi e tardivi.

Si terrà a Verona il prossimo 13 aprile, nel contesto della manifestazione Sol&Agrifood (Salone Internazionale dell'Agroalimentare di Qualità) il convegno “Coltivare la terra. Nutrire la vita”, promosso da Ispromay e con la media partnership di Nutrientiesupplementi.it. Il tema chiave dell’evento sarà la sostenibilità, parola non riferita soltanto a una responsabilità nei confronti dell’ambiente, ma anche delle persone, della qualità della vita di chi si occupa della produzione, i diritti umani di chi opera nel settore e l’equità sociale.

Il microbiota intestinale cambia nel corso del tempo in maniera tanto più marcata quanto più ci si sposta in là con gli anni. Negli anziani, in particolare, sono diversi i fattori che concorrono a questa evoluzione e alcune condizioni di disbiosi, possono essere associate a diverse patologie tipiche dell’invecchiamento che predispongono a fragilità. Al contrario, un buon equilibrio della flora microbica intestinale è sicuramente protettivo nei confronti dell’aggressione di fattori esterni, che può avvenire nel corso della vita.

Esiste un solido legame tra microbiota intestinale e cancro del pancreas, tanto che l'integrazione con prebiotici, probiotici tradizionali, probiotici di nuova generazione, simbiotici e terapie come il trapianto di microbiota fecale sono oggi nuove strategie terapeutiche molto studiate nei pazienti colpiti dalla malattia.

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