Un consumo elevato di alimenti trasformati industrialmente aumenta significativamente il rischio di un secondo infarto o di un ictus fatale, anche seguendo i precetti di una dieta salutare come quella mediterranea. Questi i risultati di uno studio condotto dal dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione dell'Irccs Neuromed di Pozzilli (Is) e pubblicato sull'European heart journal, la rivista della Società europea di cardiologia.

Due porzioni di pesce a settimana aiutano a ridurre il pericolo di eventi cardio e cerebrovascolari (Cvd) ma solo nei soggetti a rischio. Questi i risultati di uno studio osservazionale pubblicato nei giorni scorsi su Jama internal medicine.

Il consumo di cibi fritti aumento il rischio cardiovascolare. La conferma arriva da una metanalisi di 19 studi osservazionali pubblicata nei giorni scorsi su Heart, rivista del gruppo Bmj, che ha potuto anche evidenziare una correlazione diretta tra esposizione e rischio.

Si conferma il ruolo protettivo per il cuore di una dieta ricca di frutta e verdura. Da poco, infatti, è stato pubblicato sugli Annals of internal medicine uno studio osservazionale, retrospettivo che ha analizzato i dati dello studio Dash condotto in Usa tra il 1994 e il 1996 focalizzandosi sul rapporto tra dieta e alcuni marker biochimici di salute cardiovascolare e infiammazione.

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