Il rischio di sviluppare ipertensione potrebbe essere collegato all’esposizione del feto in gravidanza a metalli pesanti, a sua volta mitigato dalla presenza di adeguati livelli di oligoelementi quali manganese e selenio. La scoperta è di un gruppo di ricercatori americani che hanno condotto uno studio con l’idea di verificare la correlazione tra livelli ematici nelle madri in gravidanza di cadmio, piombo, mercurio selenio e manganese, e valori pressori dei figli valutati sino all’età adolescenziale.

Una dieta sana dal periodo del concepimento fino al secondo trimestre può ridurre il rischio di complicanze durante la gravidanza. Questo il risultato di uno studio condotto da ricercatori dei National institutes of health e pubblicato di recente sull’ American journal of clinical nutrition.

L’assunzione di Dha (acido docosaesaenoico) ad alte dosi nella seconda parte della gravidanza è in grado di ridurre il tasso di parti pretermine e prevenirne i pericoli correlati. Sono i risultati di uno studio condotto da clinici dell’University of Kansas medical center, finanziato dai National institutes of health e pubblicato nei giorni scorsi su EClinicalMedicine.

Un manuale dedicato alle donne per divulgare i concetti della scienza della nutrizione e tradurli in consigli pratici e utili per coltivare il proprio benessere. Questo vuole essere Nutrizione al femminile. Guida pratica ad una sana alimentazione e a corretti stili di vita ad ogni età della donna (S. Bianchi, D. Lateana; OM Editore; 160 pp.; € 15), un testo che passa in rassegna tutti i periodi della vita della donna: gravidanza, allattamento, infanzia, adolescenza, età fertile, menopausa e infine la senilità.

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