I benefici cardiovascolari della vitamina K potrebbero dipendere non dalla forma k1 (fillochinone) ma dalla K2 (menachinone). Questo quanto sostenuto da un gruppo di ricercatori olandesi, britannici e francesi che hanno raccolto ed esaminato dati da un pool di poco più di 100 mila persone affette da cardiopatia afferenti a tre database: European prospective investigation into cancer and nutrition (Epic)-Cvd case-cohort study; CardiogramplusC4D a Uk Biobank.

Mobilità limitata e disabilità negli anziani sono correlate a bassi livelli di vitamina K. Questi i risultati di uno studio condotto da ricercatori del Jean Mayer Usda Human nutrition research center on aging (Hnrca) alla Tufts University, Massachussets e pubblicati on line sul Journal of Gerontology: Series A

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