Resveratrolo a basse dosi long-term migliora le performance cognitive nelle donne in menopausa, con un ringiovanimento delle prestazioni addirittura di dieci anni. Sono le conclusioni di un trial clinico australiano da poco pubblicato su Nutrients nel quale 129 donne di età compresa tra i 45 e gli 85 anni sono state randomizzate a ricevere per 12 mesi 75 mg di resveratrolo b.i.d o placebo, invertendo i gruppi nei dodici mesi successivi.

Esistono diversi studi in corso che valutano l'effetto della supplementazione di resveratrolo. Gli ambiti con maggiori dati a disposizione riguardano infiammazione e stress ossidativo, soprattutto legati a sindrome metabolica, turn over osseo e l’influenza bidirezionale con il microbiota intestinale.

Oltre il 30% dei pazienti con malattia tiroidea fa uso di integratori. Eppure, la classe medica mostra scetticismo totale o non si rivela sufficientemente preparata per discutere con loro di rischi e benefici, sulla base delle evidenze scientifiche che oggi emergono dalla ricerca.

Un’incidenza che varia dal 5,5 al 7,7 % negli over 60 sino al 22% oltre i 70 anni. Questi i dati che le statistiche ci restituiscono per ciò che concerne il cosiddetto mild cognitive impairment, ovvero il decadimento cognitivo lieve, che i neurologi considerano come una fase di transizione tra il normale invecchiamento e la demenza lieve e che, comunque, nel 10-15% per cento dei casi può considerarsi anticamera di gravi patologie neurodegenerative come l’Alzheimer.

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