Una dieta vegetariana o, comunque, a base prevalentemente vegetale è correlata a una probabilità inferiore del 39% di infezione da Sars-Cov-2, secondo una ricerca pubblicata sulla rivista Bmj nutrition prevention & health. I risultati spingono i ricercatori a suggerire che una dieta ricca di verdure, legumi e noci e povera di latticini e carne può aiutare a scongiurare la malattia.

Il profilo genetico di ciascuno di noi gioca un ruolo nel determinare se possiamo attenerci a una dieta vegetariana. Questo quanto scoperto da un nuovo studio della Northwestern Medicine i cui risultati aprono la porta a ulteriori ricerche con implicazioni su raccomandazioni dietetiche e produzione di sostituti della carne.

Una dieta vegetariana e vegana può risultare adeguata anche per gli atleti. Necessarie, però, una pianificazione strategica del piano nutrizionale e una corretta scelta e combinazione degli alimenti, nel rispetto del fabbisogno energetico e del corretto rapporto tra macro e micro nutrienti. Così Luca Belli, biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell’alimentazione e consigliere Sinseb (Società italiana nutrizione sport e benessere), nella sua relazione al 13° Congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica) svoltosi nei giorni scorsi a Bologna.

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria intestinale cronica, progressiva e distruttiva che può interessare qualsiasi parte del tratto gastrointestinale. Si presume che diversi tipi di dieta possano migliorarne o peggiorarne i sintomi gastrointestinali e, con l’obiettivo clinico di fornire al paziente i migliori consigli dietetici, molto sono gli studi che ne hanno valutato l’impatto sulla malattia.

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