Il profilo genetico di ciascuno di noi gioca un ruolo nel determinare se possiamo attenerci a una dieta vegetariana. Questo quanto scoperto da un nuovo studio della Northwestern Medicine i cui risultati aprono la porta a ulteriori ricerche con implicazioni su raccomandazioni dietetiche e produzione di sostituti della carne.

Una dieta vegetariana e vegana può risultare adeguata anche per gli atleti. Necessarie, però, una pianificazione strategica del piano nutrizionale e una corretta scelta e combinazione degli alimenti, nel rispetto del fabbisogno energetico e del corretto rapporto tra macro e micro nutrienti. Così Luca Belli, biologo nutrizionista, specialista in Scienza dell’alimentazione e consigliere Sinseb (Società italiana nutrizione sport e benessere), nella sua relazione al 13° Congresso nazionale Sinut (Società italiana di nutraceutica) svoltosi nei giorni scorsi a Bologna.

Il morbo di Crohn è una malattia infiammatoria intestinale cronica, progressiva e distruttiva che può interessare qualsiasi parte del tratto gastrointestinale. Si presume che diversi tipi di dieta possano migliorarne o peggiorarne i sintomi gastrointestinali e, con l’obiettivo clinico di fornire al paziente i migliori consigli dietetici, molto sono gli studi che ne hanno valutato l’impatto sulla malattia.

Una dieta ricca di verdure a foglia verde scuro (cavolo, bietola, cavolo verde, cime di rapa, spinaci) potrebbe rivelarsi uno strumento prezioso per risolvere situazioni resistenti di emicrania cronica. Il suggerimento arriva dalla descrizione di un caso clinico pubblicato su Bmj case reports, rivista del gruppo British medicl journal.

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