Allarme dei pediatri: “Un giovane italiano su due ha carenza di Vitamina D”

23 Ottobre 2019

Più del 50% dei ragazzi sotto i 16 anni soffre di carenza di vitamina D. Sotto accusa, la scarsa esposizione al sole da cui dipende oltre il 90% dell’assorbimento della vitamina. Lo stile di vita troppo “indoor” influenza in modo significativo lo stato vitaminico: il 36% dei teenager passa almeno due ore al giorno a giocare a videogames o al Pc e il 48% invece guarda troppa televisione.

A lanciare l’allarme sono i pediatri della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) riunitisi nei giorni scorsi a Paestum (Sa) per il loro 13° Congresso nazionale.

“Assumere una dose adeguata di Vitamina D è fondamentale per lo sviluppo corretto della massa ossea e di quella muscolare” sottolinea Paolo Biasci, presidente Fimp.  “Inoltre,  aiuta a rafforzare il sistema immunitario e contribuisce così a difendere l’organismo dalle infezioni. Come pediatri di famiglia siamo preoccupati dal grande numero di giovanissimi italiani che soffrono di ipovitaminosi D. Il fabbisogno giornaliero di vitamina D3 viene assicurato da una corretta e adeguata esposizione solare e quindi consigliamo vivamente a tutti i giovani di passare parte del loro tempo libero all’aperto, magari praticando un po’ di sport o attività fisica”.

Secondo Mattia Doria, segretario alle attività scientifiche della Fimp “La dieta gioca un ruolo trascurabile nella carenza di vitamina D. Il latte e più in generale gli alimenti, anche se fortificati con vitamine, non rappresentano una modalità ottimale per la prevenzione dell’ipovitaminosi nel bambino e nell’adolescente. Può essere quindi necessario ricorre a integratori alimentari che possono svolgere un ruolo particolarmente utile in età pediatrica. Sono prodotti assolutamente sicuri ed efficaci che devono però essere assunti solo su indicazione e consiglio del pediatra di famiglia anche in termini di posologia corretta”.

Al congresso di Paestum un’intera sessione è dedicata anche alle vitamine del complesso B. “Hanno un ruolo importantissimo per compensare le carenze da diete di esclusione collegate ad allergie o intolleranze alimentari”, aggiunge Biasci. “Questi problemi di salute sono in forte crescita e adesso interessano più dell’8% dei bambini italiani. Risulta così fondamentale anche per questo gruppo di vitamine un eventuale utilizzo di adeguati integratori in caso di deficit che sono più frequenti nei bambini che fanno uso di diete di esclusione o sbilanciate”.

“In particolare”, conclude Doria, “occorre avere particolare cura delle famiglie che scelgono per sé e i propri figli uno stile alimentare a base vegetale, soprattutto se totalmente privo di proteine di origine animale. In questi casi l’utilizzo dell’integrazione con vitamine del complesso B, e della vitamina B12 è obbligatorio”.

 

 

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