Presentata lo scorso gennaio da Ehpm, la Federazione europea che rappresenta il settore degli integratori alimentari, una proposta di revisione dei criteri continentali di valutazione per l’attribuzione di claim salutistici ai prodotti contenenti estratti vegetali, i cosiddetti botanicals.
In “Gli integratori alimentari come complemento della dieta” (Di Renzo Editore, 152 pp., 36 Euro) Bruno Scarpa, esperto di aspetti regolatori per la dietetica e la nutrizione, prende in esame il complesso settore degli integratori alimentari dal punto di vista delle normative che lo disciplinano e delle interferenze con il mercato dei farmaci.
Se il Parlamento europeo dovesse approvare il nuovo regolamento proposto dalla Commissione, non sarà più possibile impiegare i prodotti naturali utili al transito intestinale, da sempre inseriti negli integratori alimentari. Da qui, la campagna #WeFightForNaturalHealth, promossa dall’European federation of associations of health products manufacturers (Ehpm), con raccolta firme e petizione annessa.
L'integrazione di micronutrienti, soprattutto di vitamina D, è stata ampiamente studiata in contesti di riabilitazione e ha dimostrato di migliorare il dolore, la densità ossea, l’incidenza delle cadute e i biomarcatori dell'infiammazione. L'integrazione del complesso delle vitamine B ha dimostrato di migliorare la tolleranza all'esercizio e la depressione nei pazienti che si stanno riprendendo dall'ictus. L'integrazione di vitamina A si è invece dimostrata efficace nel supportare la riabilitazione vocale in pazienti con disfonia da tensione muscolare.