L’alto costo di alimenti sani contribuisce ai fenomeni di malnutrizione

25 Luglio 2019

I cibi sani costano e questo è il motivo di tanta malnutrizione in molte aree geografiche del pianeta. Sono queste le conclusioni di uno studio condotto da ricercatori dell’International food policy research institute (Ifpri) di Washington appena pubblicato su The journal of nutrition e che ha preso in esame i prezzi di 657 prodotti alimentari in 176 paesi raccolti nell’International comparison program.

L’analisi ha messo in evidenza marcate differenza di accessibilità a cibi sani in giro per il mondo, a seconda dei livelli di sviluppo. Nei paesi più poveri, i cibi sani sono spesso estremamente costosi, in particolare quelli ricchi di nutrienti di origine animale, noti per favorire i processi di crescita e sviluppo nei più giovani. Le uova e il latte fresco, per esempio, sono spesso 10 volte più costosi degli alimenti amidacei e i cereali arricchiti di nutrienti, specifici per l’infanzia, sono anche 30 volte più costosi di quelli tradizionali.

“Prima di questo studio, sapevamo che i bambini più poveri del mondo non consumano abbastanza cibi salutari in grado di promuovere una crescita sana ", dice Derek Headey, co-autore dello studio. "Ora ci siamo fatti un’idea del perché: chi è economicamente povero vive anche in un contesto alimentare povero. La combinazione di redditi bassi e prezzi elevati di cibi sani ne determina un consumo insufficiente. Abbiamo anche potuto verificare come prezzi più alti di latte, uova e cereali arricchiti siano un indicatore predittivo di ritardi nei processi di accrescimento e sviluppo”.

Lo studio mette anche in evidenza come lo sviluppo economico determini sì una maggiore facilità di accesso ad alimenti con migliori proprietà nutrizionali ma al contempo fa drasticamente abbassare i prezzi dei cosiddetti cibi malsani. Le bevande zuccherate, per esempio, sono relativamente care nei Paesi in via di sviluppo mentre più economiche e decisamente molto più consumate nei paesi a medio e alto reddito pro-capite, con una forte correlazione tra i bassi costi di questi generi alimentari e l’incidenza di sovrappeso e obesità.

“C’è molta preoccupazione nei paesi più sviluppati verso i cibi ricchi di zucchero, eppure i nostri dati mostrano che il consumo sta assumendo dimensioni considerevoli già nei paesi a medio-basso reddito, con tassi di obesità in crescita. I responsabili politici internazionali hanno a disposizione diversi strumenti per contribuire a rendere i cibi sani più accessibili, a partire da investimenti verso politiche agricole in grado di rendere più economico il processo di produzione e quindi il prodotto finale, sino a interventi normativi sull’ etichettatura per frenare il consumo degli alimenti poco salutari. Il nostro studio pone una sfida importante per ricerca futura: capire perché i prezzi dei prodotti alimentari varino così tra i diversi Paesi e spesso all’interno degli stessi e come modificare al meglio i prezzi in modo da consentire diete e risultati nutrizionali migliori nelle aree ricche come in quelle più povere".

 

 

 

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