Acqua e idratazione, tra falsi miti e realtà

05 Giugno 2019

È un nutriente essenziale, svolgendo molteplici funzioni vitali per l’organismo. Eppure il suo ruolo viene spesso dimenticato mentre è importante, soprattutto in questo periodo dell’anno e nei soggetti più fragili come bambini, anziani e malati, ricordare alcune regole in grado di individuare precocemente situazioni di disidratazione che possono portare a conseguenze gravi se non addirittura fatali.

Ne abbiamo parlato con Ovidio Brignoli, Vice-presidente della Società italiana di medicina generale (Simg).

Dr. Brignoli, qual è il ruolo dell’acqua per il nostro organismo?

Si tratta della componente principale, considerato che siamo formati per il 60-75% da acqua. Ha la funzione essenziale di veicolare in tutte le parti del corpo le sostanze necessarie per il funzionamento degli organi, dal cervello all’apparato digestivo e urinario, al sistema immunitario, trasporta i nutrienti e aiuta a eliminare le scorie. Inoltre, l’acqua agisce come “lubrificante”, ha funzione di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti e mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose. Per questo motivo bere è essenziale. Un adulto medio dovrebbe consumare almeno 1,5 litri di acqua al giorno in forma liquida. Ovviamente la quantità varia a seconda di fattori come l’età, la collocazione geografica e lo stile di vita.

Quali sono i sintomi di una cattiva idratazione?

Nel caso in cui il consumo di acqua non sia sufficiente, ci sono diversi campanelli d’allarme. Tra i primi, la sete e poi la disidratazione che si manifesta quando la perdita di acqua supera l’uno per cento del peso corporeo con sintomi quali mal di testa, perdita dell’appetito, arrossamento della pelle, secchezza alla bocca e agli occhi, apatia, affaticamento e crampi muscolari per poi arrivare a vertigini, nausea e vomito. Altre conseguenze sono la stitichezza e una maggiore esposizione a infezioni delle vie urinarie. Bere acqua è sempre un beneficio per il nostro corpo, anche quando si penserebbe il contrario. In caso di diarrea, per esempio, non bisogna ingerire cibi solidi ma è fondamentale una dieta idrica per reintegrare l’acqua e i sali minerali persi. In caso di tosse, bere aiuta a fluidificare il muco. Anche l’assunzione di farmaci va sempre accompagnata da una buona dose di acqua, dal momento che questa svolge la funzione essenziale di distribuire i suoi principi nell’organismo. Non bisogna mai resistere allo stimolo della sete ma, al contrario, ricordarsi di bere e aumentare la quantità, soprattutto quando si perdono più liquidi, come d’estate.

Quali indicazioni dare in base a età, professione ed esercizio fisico?

Un adulto, quando esposto al sole o ad attività fisica intensa, può perdere in poco tempo anche 2-3 litri di acqua, pari al 5% del peso. Per questo è molto importante, soprattutto d’estate o in caso di intesa attività fisica o lavori faticosi, aumentare il consumo di acqua arrivando ad almeno 2 litri al giorno.  In generale, le categorie più a rischio disidratazione, soprattutto d’estate, sono:

  • Anziani: più si va avanti con l’età più si perde lo stimolo della sete. Per questo motivo gli anziani dovrebbero sforzarsi e ricordarsi di bere almeno un litro e mezzo di acqua al giorno, soprattutto d’estate. È bene bere a piccoli sorsi per evitare di riempire troppo lo stomaco.
  • Bambini: hanno una massa corporea piccola, e giocando e muovendosi molto, tendono a perdere facilmente liquidi con la sudorazione. È quindi importante reintegrare l’acqua ed educare i bambini, fin da piccoli, a una corretta idratazione.
  • Malati: l’acqua è il veicolo che trasporta i farmaci nel nostro corpo ed è quindi essenziale bere nel momento in cui si assumono medicinali. In caso di alcune malattie, bere diventa una necessità: i diabetici bevono grandi quantità d’acqua per via dello zucchero nel sangue che aumenta lo stimolo della sete o in caso di febbre, quando l’organismo ci fa sudare per abbassare la temperatura, è bene bere per reintegrare i liquidi persi.

Esistono problemi derivanti da un “eccesso di acqua”?

Consumare troppa acqua non arreca danni alla salute, a meno che non si parli di quantità davvero spropositate. Anche un’esposizione eccessiva all’acqua non crea problemi alla salute. L’acqua, in realtà, può essere considerata un disinfettante naturale: basti pensare all’importanza in termini di prevenzione che hanno piccole azioni come lavarsi le mani con frequenza. L’unico problema che un’eccessiva esposizione all’acqua può causare è di sostenibilità per il nostro ambiente, altrimenti il nostro corpo non ne soffre.

È possibile attribuire all’acqua anche un vero e proprio effetto terapeutico anche in relazione al suo stato fisico?

Certamente. L’acqua, sottoforma di ghiaccio è un farmaco che in caso di contusioni, traumi ed ematomi, aiuta a ridurre infiammazioni, dolore e rigonfiamenti, grazie all’azione di vasocostrizione evita l’accumulo di sangue nell’area colpita con conseguente riduzione dell’infiammazione. Anche sottoforma di gas, come negli aerosol, l’acqua torna a svolgere un ruolo fondamentale: in questo caso agisce come veicolo del medicinale nel nostro corpo.

Ci sono dei falsi miti legati all’assunzione e al consumo di acqua?

Certamente. Tra i più frequenti, la correlazione tra acqua e peso, con l’idea che un consumo eccessivo di acqua contribuisca ad aumentare il peso corporeo. Si pensa inoltre, erroneamente, che alcuni tipi di acqua possano fare particolarmente male o bene, o che non faccia bene al nostro corpo bere durante i pasti. In realtà non ci sono acque che fanno male e non ci sono problemi nell’assumere acqua durante i pasti. Per cui la cosa migliore che possiamo fare per la nostra salute, e per integrare le sostanze necessarie al nostro organismo, è semplicemente quella di prestare attenzione alla nostra idratazione e bere la quantità minima di acqua raccomandata.  

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