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H. pylori, strategie integrative e complementari per combattere l’infezione

08 Aprile 2020

L'infezione da H. pylori viene acquisita principalmente nella prima infanzia e può persistere per tutta la vita. Oggi si stima che il 50% della popolazione mondiale sia infetto, con tassi di incidenza maggiore nelle popolazioni con elevati standard di igiene e stile di vita occidentale. Mentre la colonizzazione persistente di H. pylori porta praticamente sempre alla gastrite attiva cronica, è asintomatica in oltre l'80% dei casi.

La sua eradicazione porta alla guarigione dell'ulcera gastrica e peptica, le previene e riduce il rischio di sviluppare il cancro gastrico. La terapia, però, è lunga, con uno o più antibiotici, e la compliance del paziente spesso ridotta.

Parecchi sono i fattori che determinano il successo della cura: cattiva alimentazione, elevata carica batterica gastrica, grado di acidità gastrica, polimorfismi genici e, soprattutto, la resistenza agli antibiotici. Per tutte queste ragioni molti sono i lavori scientifici che dedicano attenzione a strategie integrative e complementari e gli studi disponibili oggi sono parecchi.

Le prove disponibili sulla lattoferrina bovina, una glicoproteina della famiglia transferrina, suggeriscono un effetto benefico nell'eradicazione attraverso una riduzione della disponibilità di ioni ferro al batterio.

In vitro, la lattoferrina bovina ha dimostrato di inibire la crescita del 50% dei ceppi alla dose di 10 mg/mL, esprimendo un effetto battericida del 50% a 40 mg/mL.

Nell’ultimo studio in vivo che ha confrontato l'effetto di levofloxacina, amoxicillina ed esomeprazolo con e senza lattoferrina bovina, l’integratore si è rivelato un potenziatore della terapia: 6 su 24 pazienti tra quelli con la sola terapia farmacologica hanno registrato un fallimento del trattamento, mentre questo risultato si è ottenuto solo da 2 pazienti su 53 che hanno aggiunto lattoferrina. Oltre al ruolo di chelante del ferro, la lattoferrina facilita, infatti, la penetrazione dell’antibiotico nella membrana cellulare.

Il sulforafano, le cui massime concentrazioni sono osservate nei broccoli e nei loro germogli, è uno degli isotiocianati che inibiscono la crescita di H. pylori. In vitro, ha attività battericida anche verso ceppi resistenti alla claritromicina, ma ci sono evidenze anche nell’uomo: in pazienti asintomatici con infezione confermata, l'assunzione di 70 g/die (contenente 420 µmol di glucorafanina) di germogli di broccoli ha determinato una significativa riduzione dell'intensità della colonizzazione, che è stata valutata nel test del respiro dell'urea e cercando l’antigene nelle feci, il tutto senza effetti avversi.

Gli studi pubblicati finora indicano che i probiotici possono svolgere un doppio ruolo nella lotta contro l'infezione: riducono gli effetti collaterali digestivi della terapia antibiotica e aumentano il tasso di eradicazione.

Alcuni ceppi presentano attività antibatterica derivante, tra l'altro, dalla loro capacità di modificare la risposta immunologica dell'ospite, secernendo sostanze antibatteriche come l'acido lattico e disturbando i meccanismi di aderenza batterica.

Una revisione sistematica di cinque studi randomizzati controllati ha dimostrato che l'aggiunta di Saccharomyces boulardii alla tripla terapia si associa a un aumento del tasso di eradicazione e alla ridotta incidenza di effetti collaterali gastrointestinali. L'integrazione di Lactobacillus GG, insieme alla tripla terapia, non influenza il tasso di eradicazione, ma si associa alla riduzione degli effetti collaterali correlati al trattamento.

Gli estratti di ginseng rosso coreano sopprimono la produzione di idrogeno solforato (H2S) sulla mucosa gastrica infetta da H. pylori, impedendo così un significativo danno alla mucosa, inibendo l'alitosi e sopprimendo l'angiogenesi correlata alla carcinogenesi. 

Attraverso una sperimentazione clinica del 2015, è stata valutata l'efficacia del ginseng rosso coreano, confermando un significativo miglioramento del tasso di eradicazione dopo 10 settimane di trattamento post terapia convenzionale. 

Oltre a questo composto merita una menzione anche il kimchi coreano, ma la medicina moderna basata sull'evidenza è molto diversa dalla medicina orientale tradizionale basata sulle esperienze, quindi è importante mettere in atto sperimentazioni cliniche in doppio cieco anche per questo composto naturale. 

Anche aglio, vitamina C ed E, tè verde, vino rosso e liquirizia sono stati più volte studiati come potenziali agenti terapeutici o di supporto, ma finora i risultati delle prove sull'uomo sono stati contrastanti.

Silvia Ambrogio

 

Bibliografia

  • Helicobacter pylori eradication in dyspepsia: new evidence for symptomatic benefit. Best Practice & Research Clinical Gastroenterology. Vol. 40–41June–August 2019
  • Are probiotics useful for therapy of Helicobacter pylori diseases? Comparative Immunology, Microbiology and Infectious Diseases. Vol. 64June 2019Pages 99-108
  • Efficacy of fermented milk and whey proteins in Helicobacter pylori eradication: a review. World J Gastroenterol. 2014 Jan 21;20(3):724-37
  • Bovine lactoferrin enhances the efficacy of levofloxacin-based triple therapy as first-line treatment of Helicobacter pylori infection: an in vitro and in vivo study. J Antimicrob Chemother. 2019 Apr 1;74(4):1069-1077.
  • Diet and Helicobacter pylori infection. Prz Gastroenterol. 2016; 11(3): 150–154.
  • Dietary, non-microbial intervention to prevent Helicobacter pylori-associated gastric diseases. Ann Transl Med. 2015 Jun;3(9):122.

 

 

 

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