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Whey protein: i benefici nascosti nel siero di latte

02 Ottobre 2019

Le proteine ​​del siero di latte, o whey protein, sono ampiamente utilizzate dalle industrie alimentari e farmaceutiche e apprezzate dagli operatori sanitari per il loro valore nutrizionale, con enfasi sulla presenza di alti livelli di β-lattoglobulina, α-lattalbumina, immunoglobuline, lattoferrina, lattosio, minerali, vitamine e lipidi.

Hanno anche effetti antiossidanti, principalmente a causa della loro capacità di migliorare la disponibilità di glutatione ridotto e l'attività del sistema enzimatico antiossidante endogeno, ed è per questo che sono considerate promettenti interventi nutrizionali contro lo stress ossidativo e l'infiammazione cronica presenti in condizioni patologiche e nei processi di invecchiamento.

L'uso di proteine del siero di latte come strategia dietetica è molto diffuso nel campo dell'oncologia, non tanto perché vi siano dati clinici importanti sul ruolo svolto nel metabolismo tumorale, quanto perché l'integrazione rappresenta un approccio pratico ed economico per mitigare la sindrome da cachessia.

La loro utilità è giustificata da un maggiore contenuto di leucina e dalla capacità di modulare le concentrazioni di Igf-1, entrambi importanti fattori chiave per l'ipertrofia muscolo-scheletrica. Per queste stesse ragioni un potenziale d’impiego è nel contrastare la sarcopenia legata all'età nelle persone anziane, condizione che contribuirebbe a cadute e fratture, disabilità, scarsa qualità della vita, aumento dell'uso dei servizi ospedalieri e persino mortalità.

Diversi studi hanno già dimostrato l’efficacia di queste proteine, da sole o in associazione all’allenamento di resistenza, e sembra che un ruolo chiave sia giocato dal microbiota intestinale.

Interessante è anche il ruolo svolto sull’appetito e una recente una meta-analisi di studi randomizzati controllati ha valutato proprio l'effetto della supplementazione di queste proteine sull'appetito a lungo e breve termine: in entrambi i lassi di tempo si assiste a una riduzione, ma non vi è una significativa differenza rispetto al ruolo svolto dai carboidrati.

Poiché le proteine ​​del siero di latte sembrano avere anche un effetto sulla modulazione della glicemia parzialmente mediato dalle incretine, sono stati fatti diversi studi di intervento per esaminare gli effetti cronici e/o acuti della supplementazione sul metabolismo dei lipidi e del glucosio, sulla pressione sanguigna, sulla funzione vascolare e sul sistema muscoloscheletrico, ma non vi sono effetti netti su lipidi e lipoproteine ​​nel sangue, pressione sanguigna e funzione vascolare.

Anche per il metabolismo osseo, i dati sono scarsi e l'evidenza di efficacia clinica non è abbastanza forte da formulare raccomandazioni finali in merito a una dose specifica e alla durata della supplementazione in questi ambiti.

Se però nel complesso i potenziali impieghi nutrizionali sono chiari, molta confusione vi è sulle diverse formulazioni possibili, sia per le proprietà nutrizionali, sia per le diverse declinazioni di utilizzo. Tra le tecniche di produzione utilizzate per l'isolamento delle proteine ​​del siero, spicca la filtrazione su membrana, declinabile in cinque processi: microfiltrazione, ultrafiltrazione, nanofiltrazione, osmosi inversa e cromatografia a scambio ionico. Dopo questo processo di frazionamento, hanno origine le tre tipologie di proteine ​​del siero di latte: isolate, concentrate e idrolizzate. Questi processi determinano, tra gli altri fattori, il contenuto proteico finale su una scala di circa ≤90% per le isolate e ≥89% per le concentrate.

D'altra parte, l'idrolisi enzimatica produce benefici funzionali e nutrizionali migliori rispetto alla denaturazione del calore, ma le whey idrolizzate raggiungono un contenuto variabile di proteine a seconda dell'efficacia della rottura enzimatica della catena polipeptidica e questo processo è influenzato da condizioni ambientali come temperatura e pH.

Una recente review ha analizzato l'impatto della supplementazione di queste proteine nelle sue forme concentrate, idrolizzate e isolate, confrontandola esclusivamente con placebo isocalorici, arrivando a concludere che tutte e tre le formulazioni hanno dato i medesimi risultati sulla massa magra.

Silvia Ambrogio

Fonti

1 - Comparative Meta-analysis of the effect of concentrated, hydrolyzed, and isolated whey protein supplementation on body composition of physical activity practitioners. Nutrients. 2019 Sep 2;11(9)
2 - Whey protein in cancer therapy: A narrative review. Pharmacol Res. 2019 Jun;144:245-256.
3 - Whey protein improves marathon-Induced injury and exercise performance in elite track runners. Int J Med Sci. (2017)
4 - Effects of whey protein supplement in the elderly submitted to resistance training: systematic review and meta-analysis. Int J Food Sci Nutr. (2017)
5 - Effect of whey protein supplementation on long and short term appetite: A meta-analysis of randomized controlled trials. Clin Nutr Espen. (2017)

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