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Malattia da reflusso: le azioni protettive della melatonina

26 Giugno 2019

Nella malattia da reflusso gastroesofageo (Gerd), una delle condizioni di salute più diffuse nel mondo occidentale, si fa spesso ricorso all'integrazione alimentare e negli ultimi anni la ricerca sta guardando con interesse alla melatonina, un indolo derivato enzimaticamente dall'L-triptofano che ha dimostrato di influenzare molte funzioni fisiologiche del tratto gastrointestinale tra cui secrezione, motilità, digestione e assorbimento dei nutrienti. 

La produzione di melatonina e il suo rilascio dalla ghiandola pineale è sotto controllo fotoperiodico, la sua concentrazione nell'intestino dipende principalmente dall'assunzione di cibo, ma sappiamo che la ghiandola pineale svolge un ruolo importante nella limitazione della lesione della mucosa gastrica e nell'accelerazione della guarigione dell'ulcera proprio attraverso il rilascio di melatonina endogena, che attenua lo stress ossidativo ed esercita un'azione antinfiammatoria.

La melatonina generata nel tratto gastrointestinale previene la formazione di lesioni gastriche acute e accelera la guarigione delle ulcere croniche aumentando l'attività di ossido nitrico sintasi e ciclossigenasi, che si traduce nell'aumento di ossido nitrico, prostaglandina E2 e flusso sanguigno della mucosa.

La melatonina trattiene i metaboliti reattivi dell'ossigeno, esercita un'azione antiossidante e antinfiammatoria e inibisce la formazione di metalloproteinasi-3 e -9; entrambi implicati nella patogenesi della lesione gastrointestinale e nella formazione di ulcere gastriche.

In normali condizioni fisiologiche, l'attività esofagoprotettiva della melatonina potrebbe essere in parte anche spiegata dalla sua influenza inibitoria sulla secrezione acida gastrica, con conseguente aumento del rilascio di gastrina che aumenta l'attività contrattile dello sfintere esofageo inferiore (Les), riducendo così l'incidenza del reflusso.

Ciò potrebbe implicare che la melatonina eserciti le sue benefiche azioni gastro-esofagoprotettive anche attraverso i recettori situati direttamente sulle cellule gastriche G rilasciando la gastrina, tuttavia questa ipotesi richiede ancora conferme.

Accanto ai diversi meccanismi d'azione con cui potrebbe giocare un promettente ruolo in questa patologia va detto che sono necessari ulteriori studi nell'uomo per confermare l'efficacia e la sicurezza a lungo termine della melatonina prima di essere raccomandati per l'uso clinico di routine. Pereira nel 2006 ha riferito che pazienti con Gerd hanno mostrato una notevole remissione dei sintomi dopo l'integrazione di melatonina e L-triptofano. La remissione clinica dei sintomi era paragonabile a quella registrata nei pazienti trattati con Ppi come l'omeprazolo, ma senza alcun significativo effetto collaterale.

Due studi suggeriscono che la melatonina può essere più o meno efficace di omeprazolo 20 mg nel ridurre i sintomi correlati al Gerd. Uno ha esaminato 3 mg di melatonina al giorno, l'altro 6 mg di melatonina in combinazione con diverse vitamine e aminoacidi. L'unico effetto collaterale osservato in quest'ultimo studio era la sonnolenza. Ciò potrebbe rappresentare un "vantaggio" dal momento che la scarsa qualità del sonno è uno dei fattori comuni in chi soffre di malattia da reflusso; sebbene vi sia questa influenza bidirezionale tra disturbi del sonno e Gerd, le prove sulla terapia per il targeting dei disturbi del sonno sono attualmente scarse.

Silvia Ambrogio

Fonti bibliografiche

  • Bang CS, Yang YJ, Baik GH. Melatonin for the treatment of gastroesophageal reflux disease; protocol for a systematic review and meta-analysis. Medicine (Baltimore). 2019 Jan;98(4):e14241.
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  • Kandil TS, Mousa AA, El-Gendy AA, Abbas AM. The potential therapeutic effect of melatonin in Gastro-Esophageal Reflux Disease. BMC Gastroenterol. 2010 Jan 18;10:7

 

 

 

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