Negli ultimi anni, molte ricerche si sono concentrate sui rapporti tra vitamina D, malattie metaboliche dello scheletro e malattie croniche extra scheletriche. I risultati spesso contrastanti hanno portato la rivista Nutrients a progettare un numero speciale, proprio per fare il punto sulle evidenze scientifiche oggi disponibili. Ci siamo rivolti, per alcuni chiarimenti, a Salvatore Minisola, Professore onorario di Medicina interna alla "Sapienza" Università di Roma, che ha curato, insieme a Daniela Merlotti, dell’Aau Senese, l’editoriale di presentazione.

Tra i fattori legati all’insorgenza dell’emicrania un ruolo cruciale sembra essere giocato dalla disbiosi intestinale. È stato infatti dimostrato come l’intestino sia in grado di modulare le attività del sistema nervoso centrale, attraverso l’asse intestino-cervello e come la disbiosi intestinale possa influenzare patologie neurologiche, compresi gli attacchi di emicrania. Una recente review, pubblicata su Nutrients, ha voluto esplorare la correlazione tra emicrania, principali malattie cronico-degenerative non trasmissibili e disbiosi intestinale. Ne abbiamo parlato con Annalisa Noce, professore associato di nefrologia e direttrice della Scuola di specializzazione di nefrologia dell’Università di Roma Tor Vergata, coordinatrice della pubblicazione scientifica.

Solo il 20% dei Pdta (Percorsi diagnostico terapeutici assistenziali) relativi alla presa in carico di pazienti affetti da malattie croniche contiene informazioni sufficienti per poter applicare una terapia nutrizionale, secondo quanto previsto dalle linee guida internazionali. A segnalarlo, Maurizio Muscaritoli, presidente della Sinuc (Società̀ italiana di nutrizione clinica e metabolismo), nel corso del Forum Nutrendo, tenutosi di recente a Roma.

Investire in prevenzione anche grazie all’impiego di integratori alimentari di provata efficacia può far risparmiare miliardi ai sistemi sanitari. Questa la conclusione di una ricerca che la Us Crn Foundation ha commissionato a Frost & Sullivan per verificare potenziali risparmi sui costi sanitari che potrebbero essere realizzati se, quando indicato, si utilizzassero integratori alimentari con dimostrata efficacia nel ridurre il rischio di malattia.

Pagina 1 di 2
Top
Questo sito utilizza i cookies, che consentono di ottimizzarne le prestazioni e di offrire una migliore esperienza all'utente. More details…