Ai pazienti con intolleranza al lattosio viene solitamente consigliato di evitare il latte. Tuttavia, molti continuano a consumare latticini nonostante manifestino sintomi gastrointestinali. Sorprendentemente, questa strategia "irragionevole" potrebbe avere il vantaggio di ridurre il rischio di diabete di tipo 2, come dimostrato in un recente studio americano, pubblicato su Nature Metabolism.

Nonostante le indicazioni suggeriscano un consumo limitato di prodotti lattiero-caseari, in particolare quelli più ricchi in grassi, le evidenze della letteratura sembrano suggerire accorgimenti meno rigidi.  Si tratta, infatti, di una classe molto eterogenea di alimenti, ricca anche di nutrienti potenzialmente benefici per cuore e vasi. Ecco così che un gruppo di ricercatori della Diabetologia dell’Università Federico II di Napoli ha deciso di condurre una review con l’obiettivo di riassumere quanto oggi a disposizione degli scienziati sull’argomento.

I prodotti lattiero-caseari sono una fonte di zinco alimentare di buona biodisponibilità, ma ne modulano l'assorbimento da altre fonti alimentari. Studi di perfusione dell'intestino tenue nell'uomo hanno dimostrato che i siti di massimo assorbimento dello zinco sono il duodeno e il digiuno. Lo zinco viene assorbito nella sua forma ionizzata. Per il suo assorbimento, quindi, è importante che venga rilasciato dagli alimenti e ionizzato durante il processo di digestione, evitando di formare complessi con ligandi che influenzano la loro solubilità e assorbimento.

Il ministero della Salute, nei giorni scorsi, ha diffuso un decalogo per il corretto consumo di latte e yogurt nell’alimentazione quotidiana, nel tentativo di far fronte al calo del consumo giornaliero cui si sta assistendo in Italia in questi ultimi anni, ben lontano dalle raccomandazioni per la maggior parte della popolazione.

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